Amazon Italia dal primo maggio apre ufficialmente partita IVA in Italia e va così a chiudere l’era degli acquisti tramite la tecnica del reverse charge. Appare abbastanza curioso il fatto che il colosso dell’e-commerce, che è presente in Italia da anni con i suoi centri di logistica, non avesse ancora ufficialmente una partita IVA per le vendite, ma con l’apertura della partita IVA molto cambia per tutti coloro che sfruttavano o addirittura abusavano dello strumento del reverse charge per comprare esentasse.
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Sino alla fine di aprile, infatti, Amazon Italia vendeva in Italia come azienda estera con sede legale in Lussembrgo e dunque, tutti i possessori di partita IVA potevano effettuare acquisti aziendali, scaricando l’IVA, su un qualsiasi bene venduto direttamente dal gigante dell’e-commerce senza dover dimostrare che tale bene fosse davvero inerente alla propria attività. Amazon non è infatti tenuta a verificare se l’acquirente acquisti beni davvero attinenti alla propria professione. Grazie a questo, molti “furbetti” sfruttavano il reverse charge per acquistare di tutto esentasse. Nulla cambia, ovviamente, per tutti coloro che acquistano regolarmente da Amazon, semplicemente gli utenti dovranno anticipare l’IVA potendola compensare in seguito. Chi invece ne approfittava per un guadagno immediato dovrà seguire le nuove regole. Trattasi, comunque, di una buona notizia per tutti i negozi online che avevano puntato il dito contro questa possibilità concessa ai clienti Amazon additandola più volte come “concorrenza sleale”.