Il piano di interventi presentato da Matteo Renzi al fine di supportare le piccole e medie imprese in questa difficilissima fase congiunturale, si caratterizza anche per un taglio del costo dell’energia elettrica di alcune migliaia di euro, a parziale “dimagrimento” delle bollette della luce.
A confermare le positive stime sulle ricadute degli interventi anticipati dal premier Renzi è la Cgia di Mestre, secondo cui il piano in favore delle attività imprenditoriali dovrebbe condurre a un risparmio per singola impresa di oltre 8 mila euro, grazie al taglio dell’Irap da una parte, e alla già accennata riduzione dei costi dell’energia elettrica. Ne consegue una gradita boccata d’ossigeno per le iniziative imprenditoriali tricolori, che da tempo attendono un alleggerimento dei carichi fiscali e caratteristici.
Che il costo dell’energia elettrica rappresenti, nel nostro Paese e in particolar modo per le PMI, un evidente problema, è ben noto.
=> Energia elettrica: i costi in bolletta per le PMI italiane
Le bollette in Italia sono tra le più elevate in tutta Europa, e sono in grado di costituire un evidente appesantimento nella strada che dovrebbe condurre le nostre aziende a conseguire un vantaggio competitivo rispetto agli altri concorrenti internazionali. Secondo i dati Eurostat, una PMI italiana paga ogni kw circa 18 centesimi: 6 centesimi di euro in più rispetto a quanto avviene in Germania e in Spagna, 7 centesimi in più della Gran Bretagna, 9 centesimi in più della Francia.