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Piano Renzi: meno IRAP, più tasse sulle rendite finanziare

di Nicola Santangelo

13 Marzo 2014 13:05

Due ore di Consiglio dei Ministri per varare l’informativa sul taglio del cuneo fiscale e una lunga serie di misure finalizzate al rilancio economico. Tra esse anche un taglio IRAP a beneficio delle imprese, per le quali sono state previste anche altri provvvedimenti di semplificazione negli adempimenti (DURC digitale) e nelle assunzioni (apprendsitato e contratti a termine più flessibli), oltre all’atteso sblocco dei debiti della Pubblica Amministrazione.

IRAP

Le imprese beneficeranno di un riduzione IRAP del 10%. L’operazione trova copertura nell’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie che passerà dal 20% al 26%. In questo modo il Governo tenta di recuperare 2,6 miliardi di euro, sempre che l’operazione non scoraggi i risparmiatori e deprima gli investimenti in azioni. Ora, partendo dal presupposto che si è assolutamente favorevoli ad un taglio dell’imposta sulle attività produttive, è proprio necessario aiutare le imprese depauperando i risparmi degli Italiani? E poi: è corretto aumentare del 30% la tassazione sulle rendite finanziare per tagliare il 10% dell’IRAP?

Aumento in busta paga

L’operazione più attesa era sicuramente quella legata al taglio del cuneo fiscale. A partire dal prossimo mese di maggio i lavoratori dipendenti che guadagnano in media 1.500 euro al mese troveranno nello stipendio circa circa 80 euro in più (in media 1.000 euro in un anno) grazie a maggiori detrazioni IRPEF. Per permettere ciò saranno necessari 10 miliardi di euro e la copertura sarà garantita da un risparmio della spesa.

Lavoro e Welfare

Il sistema del lavoro sarà interamente riorganizzato. Fra le novità emergono l’assegno universale di disoccupazione (ASPI), il salario minimo e la tutela delle donne in maternità nonché un credito d’imposta per i ricercatori. E poi la rivisitazione dei contratti a termine e dell’Apprendistato: il primo dovrebbe durare al massimo tre anni entro il limite del 20% del totale dei lavoratori; il secondo sarà decisamente semplificato.

Debiti PA

Entro il mese di luglio saranno sbloccati 68 miliardi di euro di debiti arretrati della Pubblica Amministrazione e ciò potrebbe rappresentare una importante boccata d’ossigeno per micro imprese e PMI in difficoltà. Le imprese potranno cedere alle banche il proprio credito maturato nei confronti della PA ricevendo in cambio liquidità. La cessione dei crediti sarà garantita dallo Stato.