Tasse alle imprese: calcolo dei rincari voce per voce

di Barbara Weisz

12 Ottobre 2012 12:50

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Ace, IMU, deduzioni Irap, auto aziendali: le diverse manovre e leggi che si sono susseguite nell’ultimo anno hanno prodotto novità  ingenti sul fronte fiscale per le imprese e il risultato è che nel triennio 2012-2014 pagheranno circa 5 miliardi e mezzo di tasse in più.

 

I calcoli sono della Cgia di Mestre, che arriva al risultato sottraendo dai 19 miliardi di tasse introdotte dal governo Monti i 13,6 miliardi di alleggerimento fiscale previsti sempre dall’Esecutivo. Fra l’altro, i conteggi non tengono conto degli ulteriori aggravi (a partire dall’aumento Iva) previsti con l’ultima Legge di Stabilità , che dopo l’approvazione del Governo deve passare in Parlamento (dove sono natuaralmente possibili modifiche).

Diciamo subito che le più penalizzate dalle varie misure introdotte sono le micro imprese, come sottolinea Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia Mestre: «in particolare quelle senza dipendenti che non potranno avvalersi degli sgravi Irap previsti per i dipendenti e dell'ACE (Aiuto alla Crescita Economica)», non applicabile dalle aziende in contabilità  semplificata. Considerando che «il 75% degli imprenditori individuali lavora da solo, si può affermare che gli artigiani e i commercianti che non hanno dipendenti subiranno dei forti aumenti di tassazione non ammortizzati dagli sgravi previsti dal Salva-Italia». Partiamo dalle nuove tasse.

IMU – il prelievo medio su negozi e laboratori risulta mediamente raddoppiato rispetto alla vecchia Ici, e per i capannoni si registrano aumenti supriori al 60%. Nel 2013, l’IMU è vista in ulteriore aumento: +80% sui capannoni rispetto all’ICI (a causa del coefficiente per la base imponibile che passa da 60 a 65).

>> Consulta lo scandenziario IMU 2012

Aliquote contributive INPS – Nel 2012 sono aumentate dell’1,3% le aliquote previdenziali per artigiani e commercianti. A partire dal 2013 saliranno di un altro 0,45% all’anno fino a portare l’aliquota al 24% (la misura è prevista dal Salva Italia di fine 2011, dl 201/2011 convertito con la legge 22 dicembre 2011 n. 214).

Auto aziendali – La Riforma del Lavoro ha previsto la riduzione della deducibilità  dei costi per le auto aziendali, che è scesa al 27,5% dal precedente 40% (<< leggi qui i dettagli). Gli automezzi interessati dalla misura sono circa 7 milioni. Da sottolineare che il ddl del governo sulla Legge di Stabilità  (non calcolata nell’indagine della Cgia) prevede un ulteriore riduzione al 20%.

TARES – La nuova tassa sui rifiuti, che in base al Salva Italia sostituirà  le attuali Tarsu e Tia dal gennaio 2013, comporterà  una maggiorazione di 0,3 euro al mq (che i sindaci possono aumentare a 0,4 euro), che dovranno pagare anche le imprese.

Ebbene, il “conto” di queste nuove tasse per le imprese è pari a 5 miliardi di euro nel 2012, che diventano quasi 6,7 mld nel 2013 e salgono a 7,3 mld nel 2014: in totale, 19 miliardi nel triennio. Vediamo ora le misure a vantaggio delle imprese.

Ace – L’aiuto alla crescita economica, introdotto dal Salva Italia, è un’agevolazione fiscale per la patrimonializzazione con capitale proprio: dunque, un incentivo a investire nell’azienda. Si applica alle imprese in regime di contabilità  ordinaria.

>> Leggi come valutare gli accantonamenti ACE in Unico 2012

Deducibilità  Irap relativa al costo del lavoro – Introdotta sempre dal Salva Italia, consente di dedurre ai fini Irpef e Ires la quota Irap sui lavoratori dipendenti e assimilati.

>> Leggi come funziona la deduzione Irap

Deduzioni forfettarie Irap – Anche questa è una misura del Salva Italia, che alza le deduzioni forfettarie Irap per donne e giovani sotto i 35 anni.

Complessivamente, queste misure valgono poco più di 2,5 miliardi nel 2012, 5 miliardi nel 2013 e quasi 6 miliardi nel 2014: totale 13,6 miliardi di alleggerimento fiscale nel triennio.

Il risultato è che un saldo fra aggravi e sgravi sfavorevoli alle imprese per le seguenti cifre:

  • 2,4 miliardi nel 2012
  • 1,6 miliardi nel 2013
  • quasi 1,4 miliardi nel 2014
  • Nel triennio 2012-2014, il peso fiscale sulle imprese è quindi pari a 5,5 miliardi di euro.

Commenta Bortolussi: «Pur riconoscendo che questo Governo ha dimostrato in più di una occasione di avere una certa sensibilità  nei confronti delle piccole imprese – grazie all'approvazione del decreto per il pagamento dell'Iva per cassa (<< leggi qui), i 6,7 miliardi messi a disposizione alla Pubblica amministrazione per pagare i fornitori o la riduzione del versamento dell'acconto Irpef relativo al 2011 – la situazione generale è tale che difficilmente le imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, potranno superare questo triennio con un carico fiscale aggiuntivo di questa portata».