Gli adempimenti IMU stanno diventando una faccenda talmente intricata da fare invidia a Dedalo: nel labirinto delle nuove regole, dal suo concepimento ad oggi non si contano più gli stop and go e le modifiche su aliquote, gettito, sanzioni, oneri, dichiarazioni e versamenti.
Per il pagamento si è partiti con due scadenze, giugno e dicembre. Poi se ne è inserita una terza, facoltativa, a settembre. E il tutto con un balletto drammatico di modalità di compilazione del modello F24 modificato a più riprese.
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Per le dichiarazioni IMU – per molti ma non tutti i proprietari di immobili – la scadenza originale fissata al 30 settembre del decreto legge sulle semplificazioni fiscali, a causa di un ritardo dello Stato nella predisposizione di modelli e istruzioni, è stata prorogata al 30 novembre. A scatenare l'effetto è stato il decreto legge sugli Enti Locali approvato dal Consiglio dei Ministri.
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Per le aliquote comunali ai fini del calcolo dell’imposta, il saldo finale sui saremo chiamati a metterci in conformità continua ad essere un’incognita viste le continue proroghe concesse ai Comuni per rivedere le proprie aliquote.
Entro il 31 ottobre i Comuni possono ancora ritoccare le aliquote, e se non bastasse anche a ridefinire i regolamenti tributari.
In mezzo a tutto questo disordine pesa un’altra incognita: quella del 10 dicembre, termine ultimo che il governo si è riservato per intervenire sulle aliquote ordinarie (ossia quelle dello 0,40% e dello 0,76%) qualora il gettito per lo Stato si rivelasse insufficiente rispetto alle previsioni di fine 2011.
Ricapitolando, ecco le scadenze IMU:
- Entro il 31 ottobre i Comuni possono ritoccare le aliquote e definire i regolamenti tributari;
- Il 30 novembre è l’ultimo giorno per presentare la dichiarazione Imu;
- Il 10 dicembre è l’ultimo giorno in cui il governo può modificare le aliquote base dell'Imu;
- Entro il 16 dicembre dovrà essere versato il saldo dell’IMU con l’imposta opportunamente ricalcolata.