PMI e PA: proroga per la compensazione crediti con Titoli del Tesoro

di Roberto Rais

13 Luglio 2012 10:00

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Ha preso il via la possibilità  di ottenere il pagamento dei crediti della PA – crediti commerciali delle pubbliche amministrazioni da almeno 1.000 euro – attraverso l’emissione di certificati del credito del tesoro (Cct).

Peccato che il via libera al nuovo strumento di regolazione delle operazioni commerciali tra PMI e PA fosse stato inizialmente concesso troppo tardivamente, con una circolare operativa della Ragioneria dello Stato datata 21 giugno 2012 (su “ispirazione” di quanto già  contenuto nel decreto del ministro dell’economia del 22 maggio 2012, in Gazzetta Ufficiale sempre il 21 giugno 2012) la quale imponeva l’invio delle domande entro massimo 7 giorni, ossia entro il 28 giugno 2012. Per fortuna, nel Decreto di Spending Review è stata disposta la proroga al 27 luglio per fare domanda.

Modello di domanda
Pagamento crediti PA in titoli di Stato

Ecco il nuovo calendario per le scadenze:

  • entro il 27 luglio le imprese devono presentare le domande all’amministrazione debitrice;
  • entro il 30 agosto devono essere trasmesse le liste di creditori agli uffici centrali del bilancio dell'amministrazione debitrice;
  • entro il 28 settembre devono essere corretti eventuali errori in elenco;
  • entro il 31 ottobre gli elenchi devono essere trasmessi alla Ragioneria dello Stato;
  • entro il 30 novembre l’elenco finale dei creditori con diritto al pagamento in titoli deve essere trasmesso al dipartimento del Tesoro, che provvederà  ad emettere i certificati di credito.

I Titoli di Stato da utilizzare per la compensazione dei debiti nei confronti delle imprese sono Cct “speciali”, con decorrenza primo dicembre 2012 e scadenza primo dicembre 2016.

Il taglio minimo dei titoli è di 1.000 euro, e l’interesse è fisso, pagabile in rate semestrali posticipate.

Una misura semplice e apprezzabile: unica accortezza, l’indicazione distinta di tutti i crediti (in altri termini, ogni voce di credito per ogni riga, evitando cumulazioni complessive).