Come ridurre le tasse con spending review e lotta all’evasione

di Nicola Santangelo

28 Febbraio 2012 12:00

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Due notizie importanti: la prima è che il Governo Monti ha in mente un taglio delle tasse; l'altra è che, per vedere qualche beneficio, dovremmo aspettare fino al 2013, Maya permettendo. La chiave di volta sta proprio nel pareggio di bilancio e nel contrasto all’evasione fiscale.
Argomenti, comunque, che sono stati oggetto di confronto anche dei precedenti governi e che, in realtà , non hanno portato ai tanto attesi risultati. Ma questa volta potrebbe essere diverso. Questa volta, infatti, sarà  istituito un fondo in cui far confluire i proventi della lotta all'evasione.

Si chiama spending review, termine anglosassone convenzionalmente impiegato per definire quella tecnica di risanamento dei conti pubblici tramite tagli alla spesa corrente. Il criterio, per niente sbagliato, è questo: riducendo le spese aumenteranno gli utili. E poi c'è anche quella faccenda sull'evasione fiscale che in Italia ha raggiunto livelli insostenibili. Dall'unione di queste due iniziative si potrebbe ottenere un maggior gettito che permetterà  all'attuale ministro Monti di ridurre realmente le tasse.

Sullo spending review c'è poco da dire. E' indiscutibile che riducendo le spese quello che resta nelle casse erariali è guadagno netto. Quanto al recupero dell'evasione fiscale ci sarebbe da riflettere un po' e confrontare l'operato dei governi precedenti con l'idea del governo attuale.

Fino ad oggi le maggiori entrate dovute alla lotta all'evasione fiscale non sono mai state ripartite fra i contribuenti che hanno regolarmente pagato le tasse ma piuttosto sono state impiegate per finanziare la spesa corrente. Proprio come si fa con le entrate derivanti dalle imposte: si programma annualmente un obiettivo di gettito e lo si impegna a copertura delle spese. E' chiaro, poi, che l'obiettivo prefissato debba essere in qualche modo raggiunto. Ecco, allora, che si sguinzagliano i detective del Fisco a caccia dei disonesti. Il risultato è che l'Agenzia delle Entrate, pur di far quadrare i conti, è sempre riuscita a portare a casa quanto previsto. Da qui il rischio di passare da uno stato di pressione fiscale ad uno stato di “oppressione fiscale“.

Sembrerebbe essere già  intenzione del Presidente del Consiglio correggere tale pessima abitudine tramite l'istituzione di un fondo che accoglierà  il maggior gettito derivante dalla lotta all'evasione fiscale e che sarà  utilizzato, a partire dal prossimo anno, per sollevare famiglie e imprese dall'imposizione fiscale.