Sono numerosissime in Italia le imprese, soprattutto medie e piccole, che hanno difficoltà a saldare in maniera regolare i propri debiti con il Fisco o altre pubbliche amministrazioni, e che necessitano quindi di una proroga o almeno di una rateizzare dei pagamenti.
La Manovra finanziaria Monti è venuta loro incontro attraverso un piano di proroga della rateazione, con il fine di dare maggiore respiro ai contribuenti messi in difficoltà dalla crisi.
La situazione, in realtà , non è del tutto nuova: già il decreto Milleproroghe 2010 aveva dato ad Equitalia la possibilità di riconcedere le dilazioni concesse fino al 27 gennaio 2011 per altri 72 mesi, a condizione che fosse provato il peggioramento dello stato di difficoltà che aveva giustificato la prima dilazione.
Con la Manovra finanziaria Monti quella che era semplicemente una possibilità , esercitabile o meno dall’ente di riscossione, è ora una prassi che viene concessa sulla base di alcune condizioni.
Le condizioni sono le seguenti: deve essere comprovato il peggioramento della situazione di difficoltà finanziaria; la seconda proroga non può protrarsi per un periodo successivo ai 72 mesi; non deve essere decaduta la prima dilazione concessa, evento che avviene quando non si paga la prima rata o due rate successive anche non consecutive.
Questo tipo di rateazione in proroga riguarda pertanto tutti i contribuenti che sono in regola con i pagamenti previsti dall’originario piano di dilazione. In più questo beneficio è offerto anche a coloro che non abbiano pagato la prima o le due rate successive del loro debito ma non abbiano usufruito in passato della dilazione del Milleproroghe 2010.
Questo provvedimento è molto importante, ed importante è altresì che sia stato emanato velocemente ed in maniera chiara ed univoca. Sono infatti moltissime le imprese, soprattutto quelle medie e piccole, che a causa delle difficoltà causate dalla crisi economica attuale e, in più, dai tagli alla spesa portati avanti dallo stesso Governo, hanno una notevole difficoltà a pagare i loro debiti. In questo modo si potrà garantire loro un tempo “di respiro” per riavviare il proprio business, nella speranza che in due o tre anni il nostro paese esca dalla fase recessiva e le cose ricomincino ad andare meglio per tutti: per le imprese, per i creditori e per lo Stato stesso.