Colpire le società create per schermare i beni che si trovano nella disponibilità dei soci tramite una tassazione Irpef progressiva della differenza tra il valore del diritto d'uso del bene e il canone pagato dalla persona fisica alla società . E' questa la durissima linea di condotta applicata dall'Agenzia delle Entrate nei confronti di tutte quelle società che acquistano beni e li cedono, talvolta in uso gratuito, ai soci o ai loro familiari. Ma non c'è solo questo: viene esteso l'obbligo di monitoraggio ai finanziamenti e alle capitalizzazioni che i soci hanno fatto alle società concedenti.
La manovra di ferragosto ha introdotto l'obbligo per le società di comunicare al Fisco i beni dati in uso ai soci o ai loro familiari in modo da potenziare le informazioni necessarie agli uffici ai fini degli accertamenti sintetici e da redditometro e, contestualmente, verificare tutti i finanziamenti dei soci alla società volti ad acquistare tali beni.
Duplice controllo, quindi, da parte dell'Agenzia delle Entrate. Da un lato i beni ceduti dalle società ai soci che, direttamente o indirettamente, detengono partecipazioni nell'impresa o ai loro familiari ovvero a soci e familiari di altre società del gruppo, dall'altra i finanziamenti dei soci alle società per l'acquisto di tali beni. Le società , in pratica, dovranno presentare un elenco dei beni dati in uso ai soci a titolo gratuito o in cambio di un corrispettivo indipendentemente che sia superiore o inferiore al valore di mercato. Tali beni saranno racchiusi in sei categorie: autovetture, veicoli diversi, imbarcazioni da diporto, aerei, immobili e altri beni.
L'indicazione dei beni va fatta in maniera analitica, specificando la targa per le auto, i dati catastali per gli immobili, la lunghezza per le barche e la potenza per gli aerei, l'eventuale canone previsto, il relativo valore di mercato e il periodo di godimento. La scadenza è prevista per il prossimo 31 marzo 2012 e riguarderà tutti i beni ceduti nel corso di quest'anno.
L'obbligo della comunicazione è esteso anche per i finanziamenti diversi dagli aumenti del capitale sociale effettuati dai soci alla società a fronte di un bene ricevuto da quest'ultima.