Il redditometro 2012 cambia, ma le perplessità dei contribuenti restano uguali. Anzi aumentano. Perché si paventa sempre più il rischio che il complesso meccanismo di comparazione tra reddito e capacità di spesa possa diventare uno strumento di accertamento automatico. La nuova versione di quello che potremmo definire Redditometro 2.0 è, per il momento, in fase sperimentale ma dal prossimo anno diventerà operativo per tutti i contribuenti.
Presentato in grande stile dal numero uno dell'Agenzia delle Entrate, il Redditometro 2012 entrerà nella vita delle imprese da gennaio del prossimo anno, dopo un breve periodo di sperimentazione a novembre 2011.
Il debutto è stato segnato da giustificazioni del tipo “il nuovo redditometro non sarà utilizzato per accertamenti di massa”. In pratica uno strumento il cui unico obiettivo è quello di invitare ogni contribuente a denunciare un reddito coerente con la loro capacità di spesa.
Siamo alle solite. Da una parte i contribuenti evasori, dall'altra il Fisco cerbero. I primi che asseriscono di essere corretti, il secondo che garantisce di essere equo. Uno scontro che va avanti da parecchio tempo, alimentato sempre più dagli studi di settore. Questo perché gli strumenti che il Fisco utilizza si fondano su elementi statistici che, a conti fatti, possono discostarsi sensibilmente dalla realtà .
I contribuenti oggetto di verifica da parte del redditometro saranno raggruppati per aree geografiche: nord-est, nord-ovest, centro, sud e isole. Per ogni area geografica sono stati tracciati gli identikit di undici nuclei familiari. Ogni contribuente farà parte di un nucleo familiare e dovrà dimostrare coerenza tra le spese sostenute e il reddito dichiarato. Le spese oggetto di indagine sono un centinaio suddivise in sette categorie:
- abitazione;
- mezzi di trasporto;
- contributi e assicurazioni;
- istruzione;
- attività sportive, ricreative e cura della persona;
- altre spese significative quali gioielli o oggetti d'arte;
- investimenti mobiliari e immobiliari.
Dal rapporto tra le spese e il reddito viene fuori l'analisi del rischio. I contribuenti possono avere rischio basso, medio o alto in base allo scostamento del reddito dichiarato con quello derivante dal redditometro. Il rischio alto avvia i controlli ordinari approfonditi, il rischio medio comporta la selezione per l'eventuale accertamento presuntivo (in questo caso si avvia la prima fase di contraddittorio volta ad approfondire le cause dello scostamento, in assenza di chiarimenti si procederà all'accertamento sintetico sulla base delle spese effettivamente sostenute) mentre il rischio basso non comporta alcuna selezione.
Il progetto, adesso, passa alle associazioni di categoria che dovranno testarlo e verificare il funzionamento del meccanismo. Solo dopo aver ottenuto un elevato grado di affidabilità e attendibilità potrà essere esteso a tutti i contribuenti. Il debutto vero e proprio è quindi previsto per il mese di febbraio 2012.