Libro inventari: patrimonio di azienda e imprenditore

di Nicola Santangelo

13 Settembre 2011 09:00

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La funzione dell’inventario, sotto il profilo economico-aziendale, è quella di rappresentare e determinare il patrimonio totale o parziale dell’imprenditore in uno specifico momento della vita dell’azienda. Sotto il profilo civilistico, invece, l’inventario rappresenta le attività  e passività  d’impresa.

Gli imprenditori, pertanto, dovranno tenere il libro inventari che evidenzi il patrimonio aziendale all'inizio dell'attività  e i successivi inventari annuali.

Il patrimonio iniziale, infatti, potrà  subire variazioni in aumento o in diminuzione per effetto di utili conseguiti o perdite sostenute. Il libro inventari dovrà  essere corredato dal bilancio e dalla Nota Integrativa.

L'inventario deve necessariamente indicare la consistenza dei beni raggruppati in categorie omogenee per natura e valore nonché il valore complessivo attribuito a ciascun gruppo. La norma non stabilisce uno specifico schema o un metodo per la redazione dell'inventario ma, piuttosto, lascia libertà  all'imprenditore il quale dovrà  osservare e rispettare i principi contabili.

Le società , gli enti e gli imprenditori commerciali devono redigere l'inventario entro tre mesi dal termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi.

Caratteristiche dell'inventario sono la completezza, la chiarezza, l'analiticità  e l'ordinata contabilità . Quest’ultimo concetto prevede l'assenza di spazi bianchi, di interlinee, di trasporti a margine e di abrasioni. Eventuali correzioni devono essere eseguite in modo che le parole cancellate risultino leggibili.

Attualmente non è previsto l'obbligo di vidimazione annuale del libro inventari ma piuttosto la sottoscrizione annuale del titolare dell'impresa individuale o dei soci delle società . Tutte le pagine devono essere numerate e devono riportare l’intestazione completa del codice fiscale.