Riforma fiscale: uno scotto troppo duro da pagare, e dal 2014 sarà durissimo. Ci sono due domande che vorremmo avessero una risposta: la prima è che cosa intendeva il governo quando affermava che “i conti pubblici italiani sono in perfetto ordine”? Ma soprattutto cosa intendeva dire con l'affermazione “si esclude ogni possibile aumento delle tasse”?
Di aumento delle tasse abbiamo parlato fin da subito a giugno, forse in maniera troppo audace quando probabilmente era ancora troppo presto per tirare delle conclusioni. Adesso però il dado è tratto e, siccome i conti li sappiamo fare tutti, ognuno di noi è arrivato ad una propria conclusione sulla riforma fiscale. Già , perché l'aumento delle tasse c'è stato ma il peggio deve ancora venire.
L’aumento delle tasse più drammatico avverrà con lo switch-off del 2014, momento in cui si concluderà il processo generato dall'”audacia” galoppante di uno Stato che a molti oggi pare iniquo. Per adesso, infatti, ci siamo beccati tributi come il ticket sulle visite specialistiche e diagnostiche e l'aumento del bollo auto di grossa cilindrata. Nel 2014 dovremo fare i conti con il taglio del 20% delle agevolazioni fiscali, delle detrazioni e delle deduzioni, e con la reintroduzione delle tasse sulla prima casa.
In poche parole vuol dire che gli Italiani non avranno più la possibilità , o comunque l'avranno ma in misura notevolmente ridotta, di dedurre o detrarre dal reddito non solo le spese mediche, per le palestre dei figli o quelle veterinarie ma anche quelle per gli interventi di riqualificazione energetica o gli interessi sui mutui per l'acquisto della prima casa.
Ma c'è di più, poiché la riduzione dell'agevolazione coinvolgerà anche la deduzione della rendita catastale dell'unità immobiliare adibita ad abitazione principale. Attualmente, infatti, è prevista la deduzione integrale e la rendita catastale non concorre a formare base imponibile ai fini Irpef. Dal momento in cui avverrà la riduzione dell'agevolazione sarà inevitabile per gli Italiani dover pagare le tasse sul 20% del valore catastale.
C’era da aspettarlo e, a dire il vero, mi stupisce non poco la sorpresa di qualcuno che non era pronto a incassare l'ennesimo “tiro mancino” del governo. Eppure, anche stavolta la stangata è arrivata. E come da copione, il governo ha nuovamente messo le proprie mani nelle tasche degli Italiani senza chiedere il permesso.
E come se non bastasse, se analizziamo le norme, gli Italiani dai quali preleva sono anche i più poveri, quelli che arrivano a fine mese sfiancati e con l'acqua alla gola, che pagano le vacanze a rate o che preferiscono prendere una pizza al take away piuttosto che seduti comodamente in una pizzeria del centro. Sono loro, più di tutti, che pagheranno i risultati della riforma fiscale: una scelta umiliante. Come sparare sulla croce rossa.