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Spesometro: dall’1 luglio cambiano le regole per fare acquisti

di Nicola Santangelo

Pubblicato 6 Giugno 2011
Aggiornato 26 Ottobre 2018 14:15

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Faccio il commerciante dunque vado a caccia di evasori fiscali. Affermazione goliardica che a un primo impatto può sembrare enigmatica ma che, in fondo, ha una sua razionalità . E, se volete averne le prove, osservate quel che accadrà  a partire dal prossimo 1 luglio, quando tutti i commercianti d’Italia saranno chiamati a comunicare al Fisco nomi e cognomi dei clienti che per acquisti superano la soglia dei 3.600 euro (tetto massimo stabilito).

Non è un modo alternativo di ficcanasare negli affari altrui e, con malcelata sicurezza, non rappresenta un atto elegante e di buona educazione ma, a comunicare al Fisco gli affari nostri, provvederanno a breve anche i commercianti.

Ovviamente, non prendiamocela con loro. E’ loriginale idea concepita dai nostri legislatori. Ne abbiamo già  parlato, si chiama Spesometro ed è un nuovo concetto che cambierà  radicalmente il modo di fare la spesa, poiché obbligherà  i venditori a richiedere il codice fiscale ad ogni cliente la cui spesa complessiva sia superiore all’importo specificato. Questi dovrà  comunicarli al Fisco entro il 30 aprile 2012.

L’unico modo per evitare la fattura è pagare con carta di credito, il cui percorso è già  tracciabile da parecchio tempo. Mossa geniale per il Fisco, questa, poiché a conti fatti riuscirà  a conoscere usi e costumi di tutti i contribuenti ma ancor di più riuscirà  a scovare gli ultimi evasori fiscali ancora saldamente ancorati alla più ancestrale attività , sorta probabilmente nello stesso istante in cui nacquero le tasse nell’antica Roma…

Solo che allora i computer non esistevano ancora, e rintracciare gli evasori era un’impresa particolarmente ardua e impegnativa, nonché dispendiosa, al punto da compromettere il regolare recupero delle somme. Oggi invece, con la rete elettronica, con la globalizzazione e con la tecnologia che permettono l’incrocio dei dati è possibile fare tutto in tempi rapidissimi e senza alcun particolare impegno di denaro.

Lo Spesometro è un modo alternativo per risalire al reddito partendo dalla spesa di ciascun contribuente. Se, ad esempio, il signor Rossi nel corso del 2011 ha beneficiato di una vacanza ai tropici, di un’auto nuova e di una settimana in un centro benessere e al contempo presenta una dichiarazione dei redditi leggermente superiore a 10.000 euro, ebbene, il signor Rossi, per il Fisco, è un evasore. Sarà  un problema del contribuente dover dimostrare il contrario.

Il fatto è che l’evoluzione dello Spesometro non si ferma qui: sembrerebbe proprio si stia pensando di realizzarne una nuova versione in grado di ottenere il reddito presunto in base alla tipologia del contribuente e alla zona di residenza.