Al momento della chiusura del bilancio d’esercizio particolare importanza rivestono le scritture di rettifica, ossia quelle registrazioni contabili, esclusivamente per le operazioni che ricadono a cavallo di due esercizi, che nel, rispetto del principio della competenza, dovranno essere riportate in prima nota.
Con le scritture di rettifica si agisce sul valore di costo o ricavo ascritto nel dare o nell'avere del conto economico per alimentare un elemento attivo o passivo del patrimonio. Con tali scritture, infatti, vengono rimossi i componenti di reddito di competenza dell'esercizio rilevati in precedenza in quanto la manifestazione finanziaria ha già avuto luogo.
Fra le scritture di rettifica si annoverano i risconti e le rimanenze.
I risconti rappresentano quote di costi o di proventi di competenza dell'esercizio in chiusura e di quelli successivi ma rilevati in contabilità per il loro intero ammontare. A fine esercizio sarà , quindi, necessario registrare le scritture che ne consentano il rinvio attraverso lo storno della quota di competenza dei periodi successivi. Contabilmente avremo la seguente registrazione:
Dare | Avere | |
Risconti attivi | 1.000,00 | |
Assicurazioni | 1.000,00 |
Le rimanenze finali di magazzino possono essere considerate costi sospesi che concorreranno alla formazione del risultato d’esercizio esclusivamente nel momento in cui i beni cui si riferiscono saranno ceduti. Al momento della cessione, infatti, ai ricavi conseguiti dovranno essere contrapposti i relativi costi. Le rimanenze si riferiscono a materie prime, sussidiarie, di consumo, semilavorati, prodotti in corso di lavorazione, prodotti in corso su ordinazione, merci e prodotti finiti. L’impresa per imputare a conto economico l’effettivo costo di competenza delle merci cedute nell'esercizio deve procedere alla rilevazione delle rimanenze finali.
Contabilmente saranno registrate le seguenti scritture:
Dare | Avere | |
Merci | 50.000,00 | |
Variazione delle rimanenze di merci | 50.000,00 |