Il fondo di accantonamento per rischi su crediti deve essere determinato annualmente in modo adeguato e corretto allo scopo di rappresentare un congruo accantonamento contro i rischi di inesigibilità dei creditori. Deve essere determinato in relazione a partite ritenute di dubbio realizzo e da una riserva generica determinata sulla base dell'esperienza storica.
La creazione di un fondo accantonamento per rischi su crediti non deve diventare il pretesto per alimentare una riserva occulta ma piuttosto deve essere basato su criteri costanti e uniformi nel tempo. Va utilizzato in caso di storni o di rettifiche di crediti a fronte dei quali era stato considerato uno specifico accantonamento in bilancio.
Per la valutazione della base generica del fondo di accantonamento occorre prendere in considerazione i seguenti conti:
- crediti verso clienti;
- crediti verso terzi;
- effetti e ricevute bancarie in portafoglio e in attesa di accredito nonché effetti accreditati ma non ancora scaduti alla data del bilancio;
- effetti e ricevute bancarie scaduti alla data del bilancio ma che non risultano pagati.
Tali valori devono essere considerati al netto di:
- crediti esaminati specificatamente;
- crediti verso società collegate, controllate e controllanti;
- crediti verso enti pubblici;
- eventuali note di credito da emettere a favore dei clienti.
Il valore da accantonare sarà dato dall'applicazione di una percentuale storica ottenuta dall'analisi delle perdite su crediti contabilizzate negli ultimi tre esercizi.
Dal punto di vista contabile l'accantonamento per rischi presenta le seguenti scritture:
Dare | Avere | |
Accantonamento fondo svalutazione crediti | 5.000,00 | |
Fondo svalutazione crediti | 5.000,00 |
Quando, invece, l'impresa si trova nelle condizioni di dover utilizzare il fondo accantonamento dovrà registrare la seguente scrittura contabile:
Dare | Avere | |
Fondo svalutazione crediti | 1.000,00 | |
Banca c/c | 9.000,00 | |
Crediti v/clienti | 10.000,00 |