In quattro esercizi, quattro condizioni diverse. E di certo, nel corso degli anni, le Pmi non sono state privilegiate. La disciplina che prevede la deducibilità degli interessi passivi è stata sostanzialmente modificata dal 2007 a oggi. Si è partiti da una situazione nella quale la deducibilità era totale, si è passati ad un tetto di 10.000 euro nel 2008, quindi 5.000 euro nel 2009 per finire al limite del 30% del Rol, il risultato operativo lordo, nel 2010.
Un castigo, quindi, per le imprese che tentano di superare la crisi accendendo finanziamenti e che chiuderanno l'esercizio in rosso. Proprio a causa della crisi economica, il margine operativo lordo sarà contratto. Il risultato sarà un sensibile assottigliamento della quota di interessi recuperabile fiscalmente. Le imprese che presentaranno un Rol negativo o pari a zero potranno dedurre interessi per un importo a forfait di 5.000 euro. L'importo non dedotto potrà essere recuperato in futuro.
L'operazione ideata nel 2007, voleva penalizzare le imprese più indebitate e premiare quelle più capitalizzate. Allora era ancora lontana la previsione dell'esplosione della bolla dei mutui subprime e il successivo collasso dell'economia mondiale. Resta il fatto che oggi, a pagarne le conseguenze, paradossalmente sono le Pmi, quelle più svantaggiate, quelle che hanno risentito maggiormente della crisi e che andrebbero aiutate.
Sono esonerati dalla disciplina del Rol le banche, le assicurazioni, le società di persone e le imprese individuali e talune società operanti nel settore dei lavori pubblici e delle infrastrutture.
I valori per la determinazione del Rol sono prelevati dal Conto economico. Si immagini l'impresa Alfa S.r.l. che, da Conto economico, presenta un Rol di 50.000 euro e un totale interessi passivi di 25.000 euro. Il calcolo degli interessi indeducibili andrà fatto nel seguente modo:
50.000 x 30% = 15.000 (importo deducibile)
25.000 – 15.000 = 10.000 (interessi indeducibili)
10.000 x 27,5% = 2.750 (Ires)