Il 18 dicembre è scaduto il termine per la seconda rata IMU. I contribuenti che non hanno versato il saldo dell’imposta nei termini di legge, oppure se hanno effettuato un versamento insufficiente, possono ancora rimediare attraverso il ravvedimento operoso, facendo attenzione a quantificare con precisione la somma aggiuntiva dovuto.
Vediamo come si calcola l’importo IMU da pagare e quanto si versa di maggiorazione in base alla misura del ritardo accumulato.
IMU non pagata: quali sono le conseguenze
L’IMU (Imposta Municipale Propria) è la tassa comunale dovuta sul possesso di beni immobiliari, esclusa la prima casa non di lusso (categorie catastali A/1, A/9 e A/, case signorili, ville e castelli) ed alcuni altri casi di deroga.
L’IMU è una tassa a tutti gli effetti e, come tale, chi non la versa incorre nel reato di evasione fiscale. Non solo: a partire dal giorno successivo alla scadenza, l’importo del tributo dovuto si arricchisce di interessi di mora e sanzione.
Dal 2021 accorpa la TASI nella maggiorazione tariffaria applicabile, previa delibera annuale con le aliquote e le eventuali agevolazioni sui servizi indivisibili. Chi non paga l’IMU + TASI – dovuta ogni anno in due rate, entro il 16 giugno ed entro il 16 dicembre (nel 2023 slittato al 18 del mese) – è soggetto ad avviso di accertamento.
Quando va in prescrizione l’IMU?
L’IMU è dovuta su seconde case, immobili commerciali (capannoni, negozi, alberghi, uffici, aree edificabili) e terreni agricoli (con alcune eccezioni) dal proprietario o titolare di altro diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie), oppure dal concessionario di aree demaniali o locatario in caso di leasing.
L’imposta comunale cade in prescrizione se l’ente comunale non invia la notifica entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento avrebbero dovuto essere effettuati.
Quali sono le sanzioni per l’IMU pagata in ritardo
Per l’IMU pagata in ritardo scattano le consuete maggiorazioni d’imposta, che vanno dallo 0,1% al 30% a seconda del ritardo accumulato nel sanare l’irregolarità. Per le sanzioni IMU si applicano infatti ne norme in materia tributaria che consentono di utilizzare lo strumento del ravvedimento operoso (Dlgs n. 472/97) e per la determinazione delle sanzioni si applica l’articolo 16 del Dlgs n. 473/97:
- 1/15 per giorno di ritardo, se non supera i 14 giorni;
- 15% se il ritardo è compreso tra 15 e 90 giorni;
- 30% se il ritardo è superiore a 90 giorni (art. 1 co. 774 della Legge n. 160/19).
IMU in ritardo: come e quanto pagare
L’istituto del ravvedimento operoso (articolo 13 del Dlgs 472/1997) consente la regolarizzazione spontanea di imposte omesse o insufficienti e altre irregolarità fiscali, beneficiando di una riduzione delle sanzioni, a patto che la violazione non sia già stata constatata e notificata formalmente.
Il ravvedimento operoso, compreso quello per regolarizzare il versamento di tributi locali come TARI, bollo auto e IMU, si applica a patto che la violazione non sia stata già contestata e comunque non siano iniziate attività di accertamento.
=> Ravvedimento operoso: guida alla compilazione dell'F24
Calcolo maggiorazioni in F24
Il pagamento spontaneo di tasse oltre la scadenza implica un diverso importo del dovuto, che varia in relazione alla tempistica di versamento. Lo stesso principio si applica anche all’IMU.
- Il ravvedimento sprint (regolarizzazione entro 14 giorni dalla scadenza) comporta una maggiorazione dello 0,1% per ogni giorno di ritardo rispetto alla scadenza del 16 giugno.
- Successivamente scatta il ravvedimento breve (dal 15esimo al 30esimo giorno), con maggiorazione fissa dell’1,5%.
- Oltre il mese di ritardo (ravvedimento intermedio) la multa sale all’1,67% e si può applicare fino al 90esimo giorno dalla scadenza.
- Chi non riesce a regolarizzarsi entro questa data, ha un anno di tempo per il ravvedimento lungo (entro la scadenza per la dichiarazione dell’anno successivo), con sanzione pari al 3,75%.
- Chi avesse del tutto omesso il pagamento IMU dovrà effettuare il versamento entro i termini della prossima dichiarazione: trascorsa questa scadenza, non sarà più possibile utilizzare il ravvedimento e si pagherà una multa del 30%. Alla sanzioni vanno sempre aggiunti gli interessi legali. Il versamento si effettua utilizzando il modello F24.
=> Ravvedimento con Excel: il modello di calcolo
Pagamento con F24
Il pagamento di tasse oltre scadenza prevede dunque il versamento spontaneo di imposte, interessi e sanzioni in misura ridotta, in relazione alla tempestività del ravvedimento e al tipo di violazione. Il pagamento può essere effettuato utilizzando:
- il modello F24, per imposte sui redditi, imposte sostitutive, IMU, IVA, IRAP, ritenute e imposte autoliquidate per le successioni;
- il modello F24 con elementi identificativi (ELIDE), per l’imposta di registro su locazioni e affitti di beni immobili;
- il modello F23 per gli altri tributi indiretti.