Tratto dallo speciale:

Rendita catastale, come ridurla ai fini IMU e delle imposte

di Anna Fabi

21 Ottobre 2024 11:48

logo PMI+ logo PMI+
Ecco tutti in casi in cui è possibile ridurre la rendita catastale di un immobile, così da ridurre imposte e IMU: casistica, requisiti e procedura.

In vista del saldo IMU e in considerazione degli obblighi di revisione in Catasto in caso di ristrutturazioni, in questo articlo spieghiamo in dettaglio cosa si intende per rendita catastale e come funziona il suo aggiornamento.

L’adeguamento delle rendite in alcuni casi ne aumenta il valore e di conseguenza la tassazione, ma ci sono degli accorgimenti che possono consentire anche di ridurre la rendita così da pagare meno tasse.

Vediamo tutto.

Rendita catastale di beni immobili

Per quanto concerne i beni iscritti al Catasto Fabricati, con il termine di rendita catastale si intende il valore fiscale assegnato dall’Agenzia delle Entrate a un immobile in grado di produrre o generare reddito. Pertanto, è questo il parametro chiave utilizzato negli algoritmi per il calcolo delle imposte sugli immobili (IMU compresa).

Come ridurre la rendita catastale di un immobile

Per ridurne il valore, magari per renderlo più aderente a quelli che sono i prezzi del mercato immobiliare e quindi pagare meno tasse, esistono diverse strade.

Variazione catastale o frazionamento

Se l’immobile di cui si intende ridurre la rendita catastale è una unità molto vecchia, in stato di degrado o priva di servizi igienici, è possibile presentare agli enti preposti una denuncia di variazione di rendita, mediante un intermediario o un professionista come un tecnico specializzato, che comporterà anche l’esenzione dalle imposte sugli immobili.

=> Calcolo valore catastale, categoria e rendita immobili

Nel caso in cui il fabbricato sia di vecchia costruzione e solamente in parte degradato, è possibile procedere con il frazionamento e al distaccamento in due porzioni logorate, classificate diversamente e in un’altra categoria, così da abbassare la rendita catastale complessiva.

Cambio destinazione d’uso

Spesso, ad avere una rendita catastale eccessivamente elevata sono anche le unità immobiliari una volta adibite a negozi successivamente chiusi o adibiti a magazzini, depositi o laboratori. Anche in questi casi è possibile richiedere una variazione catastale ed una riduzione della classe di merito, che avrà come effetto anche una riduzione della rendita.

Correzione errori di censimento

Alcuni immobili residenziali hanno invece una rendita catastale troppo alta per errori di censimento: in questi casi è necessario presentare una specifica istanza di rettifica, che viene definita in autotutela, portandola all’ufficio provinciale dell’agenzia del Territorio appartenente alla propria zona residenziale o alla proprio territorio regionale. Una volta corretto l’errore, la rendita catastale risulterà ridotta.

Come conoscere la rendita catastale di un immobile

Per conoscere la rendita catastale di un immobile esistono dei servizi gratuiti fornito dall’Agenzia delle Entrate, da cui sono esclusi però gli immobili presenti nelle province autonome di Trento e Bolzano. Per accedere alle informazioni richieste, è sufficiente inserire gli identificativi catastali (Comune, sezione, foglio, particella) e la provincia di ubicazione dell’immobile.

Come si calcola il valore catastale di un immobile

Il valore catastale si calcola moltiplicando la rendita catastale rivalutata del 5% per il coefficiente assegnato dal Fisco a ciascuna categoria di unità immobiliari, in base alla sua destinazione d’uso. Tali moltiplicatori sono:

  • 110: prima casa;
  • 120: fabbricati delle categorie catastali A e C, ad esclusione degli A/10 e del C/1;
  • 140: fabbricati delle categorie B;
  • 60: fabbricati categorie A/10 (uffici e studi privati) e D;
  • 40,80: fabbricati delle categorie C/1 ed E.
  • 90: terreni non edificabili (agricoli).