Cambia faccia l’ISEE, il parametro economico che dal 1998 consente ai contribuenti l’accesso a numerosi servizi pubblici socio-sanitari (esenzioni o sconti su prestazioni quali asili nido, mense scolastiche, scuolabus, libri di testo, tasse universitarie e così via). Letteralmente “indicatore della situazione economica equivalente”, è una sorta di alter-ego della dichiarazione dei redditi, resa più severa dalla recente riforma (Riccometro) in nome di una maggiore equità e di trasparenza. Perché fino ad oggi, a beneficiare dei servizi sociali garantiti dal Welfare sono stati anche tanti dei soliti furbetti, che hanno sfruttato le falle del vecchio indicatore economico.
La riforma ISEE cambia il peso dei componenti che definiscono l'imponibile: il reddito, il patrimonio immobiliare e le rendite finanziarie.
Reddito Irpef
Introdotte detrazioni del 20% fino ad un massimo di 3.000 euro per il lavoro dipendente e 1.000 euro per la pensione. Entrano nel paniere anche il Tfr e i redditi esenti.
Patrimonio immobiliare
La base imponibile del patrimonio immobiliare sarà costituita dalla rendita catastale aumentata del 60%. La rendita della prima casa sarà conteggiata solo per due terzi.
Rendite finanziarie
Verranno sommati conti correnti, Titoli di Stato e altri investimenti. Per il rilascio dell'Isee si dovrà dichiarare il saldo del proprio conto corrente.