Cresce la richiesta di prodotti Made in Italy all’estero: del +4,1% nel 2013 secondo l’Internet Export Report Google-Doxa per quanto riguarda le esportazioni di beni a marchio italiano a livello mondiale, per un guadagno del valore di oltre 68 miliardi di euro gran parte grazie all’e-commerce.
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Stefano Sordi, Direttore Marketing di Aruba, ha analizzato il fenomeno per aiutare le aziende a cogliere questa opportunità e valorizzare il proprio Made in Italy proprio attraverso il canale e-commerce:
“Qualunque settore del Made in Italy si stia rappresentando, la chiave del proprio successo sta nel saperne valorizzare l’identità: per farlo è necessario scegliere il canale che permetta di dare al proprio marchio tutte le opportunità che merita. In media, il 31,5% di fatturato export delle PMI che vendono Made in Italy arriva attraverso l’e-commerce, in quanto tale mezzo permette di raggiungere un bacino di utenza elevatissimo e variegato; consentendo alla propria piccola e media impresa di crescere e presentarsi sul mercato internazionale senza intermediazione”.
In più Sordi sottolinea che:
“L’e-commerce è il canale che in assoluto offre le più valide opportunità per migliorare la competitività dell’export Made In Italy, impiegando budget compatibili con le risorse di gran parte delle PMI. Ma nonostante il comprovato valore offerto dal mezzo, la presenza su internet di PMI Made in Italy è ancora bassa: soltanto il 34% di queste ha un proprio sito internet ed un esiguo 13% lo utilizza per fare e-commerce. È quindi necessario continuare a sensibilizzare le aziende italiane a fidarsi della tecnologia e pensare al canale online come ad un’opportunità in più per il proprio business. Agli occhi del cliente straniero il Made in Italy è sinonimo di elevata qualità del prodotto, design attraente, funzionalità, precisione e tecnica, ma senza l’adeguata visibilità, propria di un canale quale quello dell’e-commerce, anche il prodotto dalle potenzialità più elevate sarà destinato al fallimento: vendere un prodotto di qualità è importante ma intercettare il pubblico a cui venderlo è essenziale”.
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Made in Italy
Dunque l’e-commerce dovrebbe essere visto dalle aziende come un mezzo privilegiato per valorizzare il proprio essere Made in Italy, che rappresenta il terzo marchio più famoso al mondo. Ma perché il Made in Italy venga recepito come prodotto, spiega Sordi, è necessario che si affermi anche come filosofia e stile di vita. Allo scopo è necessario:
- creare un effetto visuale che richiami il concetto del Made in Italy, ad esempio utilizzando il tricolore o il logo Made in Italy;
- mostrare la propria artigianalità e rendere visibile il proprio processo produttivo;
- raccontare il proprio prodotto, le sue caratteristiche e le sue peculiarità, quindi ciò che lo rende unico;
- esaltare la tradizione e/o l’innovazione del prodotto, due concetti apparentemente ma in realtà complementari perché anche un prodotto della tradizione con il tempo si adatta alle esigenze di carattere commerciale, normativo, ambientale, sociale e culturale;
- rafforzare il legame con il territorio utilizzando servizi come Google Maps e raccontando cosa c’è dei Made in Italy nel prodotto proposto;
- sfruttare l’associazionismo nato attorno al Made in Italy e conosciuto a livello internazionale (Slow Food, Made in Italy produttori italiani, Federazione Moda Italia e così via) per ottenere credibilità e rivendicare la qualità del prodotto che si sta commercializzando.
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E-commerce
Dare risalto al Made in Italy significa ottenere visibilità e notorietà sulla Rete coinvolgendo i potenziali acquirenti in prima persona. Internet può quindi rappresentare un ottimo alleato per la propria strategia di comunicazione, sfruttandolo ad esempio per pubblicare e diffondere video che mostrino il processo di produzione o per dare informazioni e comunicare in maniera diretta con i clienti. Sordi ricorda poi l’importanza delle attività SEO quando si lavora sul web:
“curare i contenuti del proprio sito per migliorarne il posizionamento nei motori di ricerca, quindi scrivendo tag title efficaci, ottimizzando gli URL delle pagine e citando i propri prodotti già in home page, che rimane la principale fonte di PageRank”.
Tra le altre attività che possono essere intraprese online vi sono:
- le campagne di AdWords con keywords legate al Made in Italy e al proprio prodotto;
- l’utilizzo di portali di vendita come Ciao, Shopping.com, etc. che permettono di confrontare prezzi e valutare il prodotto migliore;
- la promozione dei prodotti sui social network come Twitter, Facebook e Google Plus.
Scelta del dominio
Infine, quando si crea un sito di e-commerce con il quale si intende vendere anche all’estero, risulta fondamentale la scelta del dominio:
- domini .com o .eu conferiscono un tratto più internazionale;
- il dominio .it offre una migliore connotazione del sito in ottica Made In Italy.
Dunque si potrebbe utilizzare il dominio .it come landing page principale per tutti i propri clienti per poi indirizzare gli IP provenienti dall’Italia sul dominio .it e quelli stranieri sul .com o .eu, o anche sui domini dei principali mercati di riferimento rimandando i cliendi sul sito nella propria lingua con il dominio nazionale come appoggio.