La mobilità integrata è uno dei trend emergenti con riferimento alla gestione delle flotte aziendali, insieme alla diffusione dei dispositivi telematici nei veicoli e alla crescente attenzione ai temi della fiscalità. Tutti fattori che si traducono in un crescente ricorso ai Mobility Manager, che aiutano le aziende ad ottimizzare le spese relative alle flotte.
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Le nuove tendenze delle imprese in fatto di flotte aziendali sono state evidenziate dal Barometro dei Veicoli Aziendali, la ricerca annuale condotta dal Corporate Vehicle Observatory, il centro studi internazionale dell’azienda Arval Italia, specializzata nel noleggio a lungo termine e della gestione flotte aziendali del Gruppo BNP Parisbas. Secondo il sondaggio, il 30% delle aziende intervistate prevede un aumento della flotta aziendale nel 2013 ed anche un aumento della durata media del contratto: +10% (oltre 40 mesi) per le auto e +25% (oltre 50 mesi) per i veicoli commerciali, rispetto ai dati del 2007, ovvero prima dell’inizio della crisi economica globale.
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A guidare la scelta degli acquisti nell’ambito delle flotte aziendali sono soprattutto gli aspetti fiscali: il 39% lo considera il fatto più importante, a seguire il prezzo di acquisto (27%), il costo totale di utilizzo (20%) o della marca (5%). In più il 78% delle aziende richiede una reportistica sulla flotta aziendale, per valutarla ai fini contabili e fiscali.
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Evolve poi il ruolo dei Fleet Manager e dei consulenti che aiutano le aziende ad ottimizzare la gestione delle flotte, che si stanno sempre più integrando nella figura di Mobility Manager. Questo gestisce l’intera Corporate Mobility, quindi sia le flotte che i viaggi d’affari ed è già presente nel 65% delle aziende con più di 100 dipendenti e nel 75% delle grandi aziende.
Questo significa integrare tutte le forme di mobilità aziendale in un’unica gestione, dalle auto concesse ai dipendenti, ai veicoli commerciali, fino ad arrivare ai mezzi di trasporto pubblici, al treno e all’aereo per ottimizzare risorse e spese.