Manager, la crisi cambia il ruolo dell’ICT

di Noemi Ricci

4 Dicembre 2009 12:10

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L'ultimo studio del Politecnico di Milano evidenzia il ruolo sempre più strategico della direzione ICT: dovendo fronteggiare la crisi, emerge finalmente dalla pura logica di costo

Il 2009? L’anno della crisi, non è una novità, ma anche del riassetto strategico in azienda, in particolare in tema di ICT. Un risvolto positivo, messo in luce dalla School of Management del Politecnico di Milano nel corso del convegno “2009, l’anno terribile: un bilancio solo negativo per l’ICT?” promosso dalla Management Academy for ICT Executives.

L’analisi parte dai risultati di ricerche e tavoli di lavoro svolti nel corso dell’anno coinvolgendo oltre 300 CIO e IT manager di imprese italiane.

La crisi ha dunque “costretto” la direzione ICT a considerare e attuare una serie di importanti misure anticrisi, finalizzate alla riduzione dei costi. In primis la inevitabile riduzione degli investimenti per lo sviluppo di progetti ICT, a detta del 60% dei CIO intervistati.

Tale ottimizzazione della spesa, però, nel 67% dei casi ha portato però alla rinegoziazione dei contratti con i fornitori di servizi ICT e nel 51% al miglioramento organizzativo dei processi.

Quindi, un processo che ha trasformato l’ICT da voce di costo a risorsa startegica, «un driver propositivo nella creazione di ricavi per il business, rendendo possibile l’innovazione di prodotto, lo sviluppo di nuovi servizi differenziali o l’apertura di nuovi canali», come affermato da Andrea Rangone, responsabile scientifico della Management Academy.

Per il 2010 le cose possono migliorare? Il 30% dei CIO prevede un aumento degli investimenti, anche se altrettanti prevedono un ulteriore calo.

Quel che è certo è che la “rivisitazione” dell’ICT comunque è stato avviata, e nel tempo porterà ad una metamorfosi nelle competenze di alcuni dei ruoli chiave della direzione.

In particolare, per i prossimi tre anni si prevede uno snellimento del nucleo operativo nel 43% dei casi, un aumento significativo delle risorse dedicate al demand management nel 38% delle aziende, alla linea intermedia nel 39% e al supply management nel 28%.