La crescita è il prodotto di una condivisione della conoscenza che circola in uno scambio continuo.
Per replicare in Italia il successo della Silicon Valley bisogna considerare che, in una Società della Conoscenza come quella attuale, un’economia creativa sorge da una forte dose – al limite dello spreco – di risorse conoscitive in grado di proliferare, meglio se condivise e immerse in un ambiente di relazioni spontanee ed orizzontali.
E’ la tesi di Greg Horowitt, biochimico ed economista, secondo cui la Silicon Valley ha funzionato perché simile ad una foresta pluviale (rainforest), caratterizzata da un struttura disordinata e caotica, in grado di crescere abbondantemente grazie ad alcuni ingredienti fondamentali (cultura, sistemi normativi, startupper ecc.) mixati però in modo da determinare il successo.
Horowitt, venture capitalist e finanziatore di nuove imprese innovative – il cui libro “Rainforest: the secret to building the next Silicon Valley”, scritto insieme a Victor Hwang, è diventato un bestseller – è stato protagonista per un giorno di Working Capital, acceleratore di impresa di Telecom Italia che investe nelle migliori start-up italiane della Digital Economy.
Il modello della rainforest non ha bisogno di essere rigidamente controllato, ma connesso su una base di fiducia per abbattere i costi di transazione (o barriere sociali) non rimovibili da un regolatore, in quanto causate da irrazionalità. In Italia, afferma Horowitt, la forza delle reti sociali è impressionante: Facebook, Twitter e blog rappresentano una base per sfruttare il capitale di fiducia esistente consentendo la circolazione delle idee.
Si possono esplorare queste nuove strade per favorire l’innovazione in Italia ricreando le condizioni per la nascita di realtà come la Silicon Valley negli Stati Uniti, fucina di progetti e aziende innovative.
L’evento “Italia Rainforest”, organizzato presso l’Opificio Telecom Italia, rientra nell’ambito di una serie di iniziative finalizzate ad avviare un percorso per far radicare nel nostro paese un ecosistema dell’innovazione.
Gli esperti di Telecom Italia, insieme ai dirigenti del MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), si sono pertanto impegnati a perseguire questa strada, per passare finalmente da un sistema di scarsità ad un sistema di abbondanza digitale.