La convinzione che la crisi sia quasi superata può creare un meccanismo virtuoso in grado di ridare nuova linfa agli investimenti IT in nome dell’ormai nota formula “Innovare per sopravvivere”.
Lo sanno bene i produttori come Intel che, per promuovere una rinnovata fiducia tra le imprese ha diffuso i dati di un sondaggio indipendente condotto dall’istituto di ricerca Coleman Parkes, per conto della società, in 8 Paesi EMEA, Italia compresa.
Di fatto, i CIO e IT Manager italiani rilevano di credere in una ripresa stabile degli investimenti IT nel 2009 e, sebbene le dimensioni d’azienda degli executive intervistati sia superiore a quello delle Pmi, le scelte decisionali delle gorsse aziende sono comunque in grado di dare uno scossone al mercato.
La fiducia tra le grandi aziende si potrà dunque tradurre in nuove dinamiche produttive in grado di trainare anche i piccoli imprenditori di tutti i settori produttivi legati a doppio nodo al comparto IT: Retail e Holesale, Finanza, Industria ed Energia, Utilities, Telecomunicazioni e Media.
Non si parla più di tagli indiscriminati quanto piuttosto di investimenti stabili se non addirittura crescenti: lo dichiara il 67% dei CIO coinvolti nel sondaggio.
Il 72% crede nelle in “tecnologie up-to-date” (minori costi di gestione e manutenzione) e il 78% reputa che questa tendenza positiva riguardi in modo particolare i progetti innovativi volti a incrementare l’efficienza operativa in nome di un vantaggio competitivo in grado di “smuovere le acque”.
Inutile dire che la chiave giusta è quella di un appropriato modello di business che si adatti alle proprie esigenze, senza lesinare in tempestività lungimirante ma senza neanche fare il passo più lungo della gamba: se la formula vale per le grandi imprese vale ancor di più per le Pmi.
Quali le risposte giuste allora? Per il 92% la prima è il Green IT, etico ma soprattutto vantaggioso per i risparmi su consumi e quidi costi.
Ma le tendenze all’orizzonte sono molte. Di forte interesse – per quanto non prioritari – sono risultati i Netbook (38%) e a seguire il Cloud Computing (26%) che viene apprezzato ma dalla maggior aprte dei manager ritenuto una tecnologia “sopravvalutata”.
In Italia la penetrazione del Cloud è ferma al 2%, rivelando la poca maturità del nostro mercato per queste soluzioni che, tuttavia, presto potrebbero finalmenta affermarsi offrendo il proprio contributo in termini di flessibilità e accelerando l’adozione di modelli di business Saas e on demand, più economici e a maggior ROI.
In ultima analisi, quali sembrano dunque essere le priorità di spesa dei manager IT italiani per questo 2009? Sicurezza (70%), data center e virtualizzazione (60%) e gestione IT più intelligente ed efficiente (54%).