Gartner: l’IT impara a “fare meno con meno”

di Chiara Bolognini

15 Gennaio 2009 17:40

Dall'analisi effettuata analizzando un campione di 1500 CIO emergono le azioni anti crisi. Budget ridotti, risorse concentrate su meno progetti, mentre la formazione del personale IT non è tra le priorità

L’IT impara a fare meno con meno. È questa la conclusione a cui approda l’ultima indagine realizzata da Gartner.

Spazzato via il mantra IT dell’anno scorso “fare più con meno”, in base all’analisi Gartner, ora le aziende stanno cercando di utilizzare meglio le proprie risorse, preoccupandosi di fare magari meno cose ma facendole meglio.

In base all’indagine effettuata su un campione di 1500 CIO a dicembre 2008, risulta che la quota del budget IT è pari al 4% del totale del bilancio e che la riduzione del 10% degli investimenti in questo ambito non è certo decisiva, ma può essere utile se il risparmio avuto viene utilizzato per potenziare il restante 96%.

Dall’analisi del comportamento dei CIO appare evidente anche un diverso utilizzo delle risorse che non vengono più spalmante su tanti progetti e divisioni, ma concentrate su due o tre progetti che promettano risultati immediati.

Come osserva l’analista Gartner Mark P. McDonald, «Se si tenta di intraprendere simultaneamente cinque o sei iniziative, man mano che le condizioni cambieranno almeno la metà di loro sarà irrilevante». La priorità viene data quindi ai focus interni per capire come mantenere la clientela o innovare il prodotto per acquisire nuovi clienti.

Sul fronte dell’utilizzo delle nuove tecnologie queste scelte si riflettono nel migliore utilizzo delle risorse IT già in azienda piuttosto che nell’acquisto di nuovi prodotti e nel potenziamento dell’utilizzo del Web 2.0 per la comunicazione interna ed esterna e il lavoro in team.

Per quanto riguarda il personale impiegato nelle divisioni IT, il cui costo ammonta a un terzo del bilancio, ovviamente alcuni lavoratori corrono dei rischi. McDonald osserva infatti che lo staff IT è il primo a subire le conseguenze delle crisi, anche se «i CIO stanno commettendo un errore significativo nel credere che possano ottenere dei risultati senza investire nella formazione e nell’adeguamento al mercato delle persone che lavorano», rendendole più rapide e efficaci nel risolvere i problemi.