Si è conclusa la prima fase del progetto Resint (Rete siciliana per l’innovazione tecnologica), ovvero quella degli audit con 150 imprese siciliane in relazione alle più impellenti necessità tecnologiche.
I risultati del rapporto “Il sistema produttivo siciliano” curato dal Censis nell’ambito di Resint sono stati presentati ieri a Palermo. Ne emerge una regione che investe ancora troppo poco in Ricerca e Sviluppo, per quanto siano oggi migliorati i processi di innovazione tecnologica e innovazione dell’azienda.
La spesa pro-capite in Ricerca e Sviluppo è infatti di 123,9 euro per residente, contro una media pro-capite italiana di 257,6 euro. Solo 17,6 i ricercatori ogni 10 mila abitanti, mentre nel resto di Italia se ne registrano 29,5.
Per quanto riguarda invece l’attività brevettuale anch’essa si assesta a livelli piuttosto bassi con 7,9 brevetti ogni milione di abitanti per gli inventori contro la media italiana di 46,9 brevetti per milione di abitanti.
Non mancano tuttavia realtà siciliane d’eccellenza come l’Etna Valley.
Questa prima fase del progetto ha consentito così di individuare i bisogni di innovazione non ancora espressi o soddisfatti. È già pronta una mappatura dell’offerta di tecnologie e servizi che vedrà coinvolte oltre 200 strutture e raccoglierà i profili specifici di oltre 170 tra dipartimenti universitari, centri di ricerca, incubatori d’impresa, parchi scientifici e tecnologici, centri tecnici specializzati.
Il mondo produttivo – ossia le imprese – viene così messo in comunicazione con una realtà – il mondo della ricerca – che grazie alle competenze e ai laboratori tecnologici locali è realmente in grado di soddisfare praticamente tutte le sue esigenze d’innovazione emerse con l’indagine.