Tempi duri per la Business Intelligence?

di Alessandra Gualtieri

11 Gennaio 2008 15:00

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Prime nubi all'orizzonte per la Business Intelligence: per rivitalizzare un mercato in via di saturazione, necessarie intuitività, semplicità d'uso e interattività

Con la saturazione del mercato, la richiesta di soluzioni di Business Intelligence ha iniziato una graduale contrazione, stabilendo un trend destinato a consolidarsi nei prossimi anni: con una crescita media del 12,5% a fine 2007, questo segmento è destinato a rallentare il proprio ritmo di sviluppo, fino a scendere a quota 8,6% nel 2011.

&Egrave quanto ritiene la società di ricerche Gartner, che mette in guardia i vendor di mercato. La proliferazione di soluzioni IT in grado di trasformare le informazioni in asset strategico e la relativa erosione dei prezzi hanno contribuito, negli anni passati, alla forte crescita di questo comparto rendendolo oggi più che maturo, sebbene costruito intorno a servizi IT che restano fondamentali per le imprese.

OLAP (online analytical processing), dashboard, modelli di previsione, ricerca aziendale e tecniche di visualizzazione interattiva sono solo alcune delle soluzioni di BI oggi comunemente integrate nei processi aziendali, atte a centralizzare, analizzare e capitalizzare le informazioni strategiche.

Di fatto, gli stessi analisti Gartner sottolineano l’efficacia delle diverse soluzioni di Business Intelligence disponibili sul mercato, oggi dominato da big player come SAP, Oracle, IBM o Microsoft accanto a SAS, Microstrategy, Information Builders e vendor minori come Arcplan, Panorama o Qliktech.

Secondo Gartner, per distinguersi in un mercato in via di saturazione fornitori integrati e pure-player dovranno tutti puntare alle esigenze specifiche delle aziende, garantendo altresì intuitività, semplicità d’uso e funzioni di condizione e interattività.

L’America del Nord, l’Europa Occidentale e il Giappone sono i marketplace attualmente più fiorenti in termini di spesa, contribuendo ai 5/6 dei ricavi complessivi, da qui fino ai prossimi cinque anni. Tuttavia, le opportunità legate ai mercati emergenti, assieme al riassetto delle strutture economiche e di sviluppo, porteranno ad un nuovo boom nei mercati asiatici, nei paesi dell’Est, in Africa e America Latina.