Il bilancio tra le nuove imprese nate nel 2016 e le cessazioni è pari al -0,12%, percentuale negativa che mostra il perdurare della crisi sul territorio sebbene i dati siano superiori rispetto al 2014 e al 2013, benché in linea con quelli del 2015.
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I dati resi noti dal Registro delle imprese delle Camere di Commercio segnalano 26.447 nuove imprese nel 2016, mentre le cessazioni sono state 26.966 (il saldo è quindi negativo per 519 unità).
«La crisi che ha colpito il tessuto imprenditoriale regionale – afferma il presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello – non si è ancora conclusa, pur essendosi attenuata nell’ultimo biennio: il tasso di crescita delle imprese piemontesi è ancora negativo, in controtendenza rispetto al dato italiano. L’ossatura del sistema produttivo regionale continua, infatti, ad essere costituita soprattutto da aziende di piccole e medie dimensioni, pur ospitando anche realtà più grandi: sicuramente la forte frammentazione produttiva non ha aiutato le imprese del territorio a resistere al meglio alle prolungate difficoltà.»
Tra i settori che hanno mostrato performance migliori figurano il turismo e i servizi, al contrario di commercio, costruzioni, industria e agricoltura.