Nell’ambito del sesto FOCUS PMI, organizzato da LS Lexjus Sinacta, è stata presentata presso la Camera di Commercio di Roma la ricerca dell’Istituto Tagliacarne sulle nuove istanze di semplificazione e trasparenza amministrativa nel rapporto tra la Piccola e Media Imprenditoria e la Pubblica Amministrazione, argomento tra i fattori di maggior rilievo dell’economia italiana.
=> Riforma PA: le semplificazioni per le imprese
Servizi PA
Andando ad esaminare la valutazione dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione è risultato che per la maggioranza delle PMI (52%) la semplificazione delle procedure risulta un must per il miglioramento dei rapporti con la PA, percentuale che sale al 57,1% per le imprese internazionalizzate. Quello che si chiede, in particolare, è uno snellimento delle procedure, non tanto rispetto ai tempi quanto in termini di miglioramento della “farraginosità” dell’iter amministrativo.
Allo stato attuale non si evidenziano grandi miglioramenti in questo senso: gli imprenditori non hanno sostanzialmente colto negli ultimi tre anni un miglioramento della qualità dei servizi erogati dalla PA, anzi una PMI su cinque segnala addirittura un peggioramento. I giudizi peggiori riguardano la Giustizia (scarsa al 45,3%, solo sufficiente al 34,1%), quelli migliori si riscontrano nella funzione Istruzione (65,5% tra sufficiente, buona e ottima).
Sostegno alle imprese
Con riferimento alle misure volte a sostenere la competitività delle imprese italiane, il 38,9% delle nostre imprese evidenzia una bassa incidenza dei provvedimenti in materia di investimenti e contenimento del costo del lavoro sul rilancio del sistema economico, contro un 35,6% di imprenditori che giudica abbastanza importanti tali interventi. Il 31% delle PMI ha accolto con favore l’introduzione del credito d’imposta per l’implementazione di beni strumentali nuovi (c.d. Bonus investimenti di cui al D.L. 91/2014).
Tra le politiche di sostegno alle imprese che vengono indicate come prioritarie dagli imprenditori interpellati, troviamo:
- Formazione e risorse umane (30%);
- Organizzazione e gestione di impresa (30%);
- Produttività (24,5%).
Costi
Con riferimento all’analisi dell’incidenza dei costi fiscali, previdenziali e non solo che gravano sulle imprese rispetto alla capacità delle PMI di liberare risorse finanziarie per effettuare nuovi investimenti e/o per accrescere il proprio organico:
- l’imposizione fiscale risulta tra le più alte d’Europa per tutte le tipologie d’imposta, ma soprattutto per l’imposizione fiscale sulle imprese e sul lavoro;
- tra le principali cause di questa eccessiva pressione fiscale, le PMI indicano al primo posto la cattiva gestione o spreco delle entrate tributarie e previdenziali (53,9%), al secondo l’evasione fiscale (34,6%), al terzo la corruzione (26,6%);
- il 46% del campione ritiene che il pagamento di oneri, tasse e contributi abbia impattato in misura determinante sulla mancata effettuazione di investimenti;
- oltre il 50% delle imprese ritiene che la qualità dei servizi resi dalla PA negli ultimi tre anni sia rimasta invariata.
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