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Smart Manufacturing: prospettive in Italia

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 8 Luglio 2015
Aggiornato 9 Luglio 2015 12:40

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Osservatorio Smart Manufacturing (School of Management del Politecnico di Milano): applicazioni e tecnologie, potenzialità e ostacoli, numeri e trend.

Smart Manufacturing potrebbe essere la parola chiave per la rinascita competitiva delle imprese italiane nell’era digitale, sempre più caratterizzata da tecnologie come Internet of Things, Big Data e Cloud, sistemi di produzione automatizzati (Advanced Automation), dispositivi wearable e nuove interfacce uomo/macchina (Advanced Human Machine Interface) o stampa 3D (Additive Manufacturing). A tirare le somme di quella che è stata ribattezzata come la quarta Rivoluzione industriale, ossia l’innovazione digitale nei processi industriali (chiave per la competitività del comparto manifatturiero del futuro), è l’Osservatorio Smart Manufacturing della School of Management del Politecnico di Milano, presentato nel corso del convegno “La competitività della manifattura passa dal digitale”.

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Applicazioni di Smart Manufacturing

La ricerca ha individuato 135 applicazioni in ambiti molto diversi, con benefici tangibili riscontrati dalle 43 aziende manifatturiere coinvolte. La maggior parte fa riferimento alla Smart Execution, cuore dell’attività dell’industria (produzione, logistica, manutenzione, qualità e sicurezza & compliance), ma è evidente come il Cloud Manufacturing ed l’Advanced Human Machine Interface stiano diventando sempre più delle tecnologie di riferimento. Una grande ricchezza applicativa si registra anche nell’area della Smart Integration, i processi che interagiscono fortemente con il mondo della fabbrica (Product Development, Suppliers Relationship Management e i Product Lifecycle Management). Le tecnologie più mature sono IoT e Big Data a supporto dello sviluppo nuovo prodotto e del Product Lifecycle Management.

Le imprese manifatturiere italiane si dimostrano invece poco propense allo Smart Planning (i processi di Production & Distribution Planning, inventory Management e Supply Chain Event Management). Carenza che si registra anche all’estero, nonostante la sua importanza cruciale.

Tra i principali ostacoli all’adozione dello Smart Manufacturing i limiti dimensionali, culturali, organizzativi e una limitata capacità dell’offerta. Giovanni Miragliotta, Responsabile della ricerca dell’Osservatorio Smart Manufacturing, spiega:

«L’adozione dello Smart manufacturing porta benefici tangibili alla imprese: nelle aziende con applicazioni di Smart technologies abbiamo registrato un’ampia soddisfazione in merito al rapporto tra costi e benefici dell’innovazione. E soprattutto si apre la possibilità di disegnare i processi in modo nuovo, superando limiti storici di acquisizione delle informazioni e di cooperazione tra attori e risorse».

L’indagine dell’Osservatorio realizzata all’estero ha preso in esame 59 applicazioni di Smart Technologies su un campione di 55 aziende. Dalla ricerca è emerso come nel mondo lo Smart Manufacturing sia un fenomeno ben recepito, soprattutto nei comparti automotive, aerospaziale/difesa e metalmeccanico. Per il resto il trend si dimostra simile a quello italiano.

Gap italiano

In Italia, dunque, individuato come il secondo Paese industriale d’Europa, si avverte la necessità di un programma nazionale sullo Smart Manufacturing:

«Lo Smart Manufacturing è la strada fondamentale per il rilancio dell’industria italiana – dice Alessandro Perego, Co-responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Manufacturing – perché consente di far lavorare in modo più intelligente e “connesso” le risorse dei processi industriali, portando efficienza, velocità e flessibilità, elementi di cui le imprese manufatturiere hanno bisogno per recuperare competitività. A più alto livello, consente di innovare il modo di produrre ed anche i prodotti stessi. L’Italia deve comprendere a fondo questo paradigma per farne una freccia al proprio arco».

Andrea Sianesi, Co-responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Manufacturing, aggiunge:

«Lo Smart Manufacturing è destinato a diventare il paradigma della manifattura del futuro. Grazie ad alcune tecnologie digitali innovative le industrie saranno capaci di maggiore interconnessione e cooperazione tra le proprie risorse e ciò cambierà in modo drastico l’efficienza e la competitività, cancellando vincoli fino ad oggi insormontabili con ripercussioni profonde sui processi e sulle possibilità di business. Gli ambiti applicativi sono molto ampi: si va dagli Smart objects per la tracciatura dei processi ai Big Data a supporto della gestione della qualità, dall’advanced automation nella logistica interna alle piattaforme cloud dedicate alla collaborazione nei processi esecutivi».

Marco Taisch, Co-responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Manufacturing, fa notare che:

«Nel documento “Strategia per la crescita Digitale” della Presidenza del Consiglio dei Ministri neppure una riga sia dedicata al settore manifatturiero. L’auspicio è di poter contribuire con il nostro lavoro a un cambiamento sul fronte dello Smart Manufacturing, rafforzando l’industria italiana e la sua capacità di generare ricchezza e stabilità economica».

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