Per un manager, il rapporto con colleghi e sottoposti è importante, anche se si tende a lasciarsi condizionare dalla propria personalità nel rapportarsi ad essi. Proprio per questo, conoscersi è ancor più importante, per riuscire a migliorare la comunicazione e la dinamica dei rapporti di lavoro. Come fare? Con la finestra di Johari, ideata negli anni ’50 da Joseph Luft e Harrington Ingham, padri del modello a finestra che scompone la personalità dell’individuo in quattro aree:
Area privata (Facciata): gli aspetti dell’individuo che sono noti alla persona ma volutamente celati agli altri (SO-NON DICO).
Area pubblica (Arena): ciò che è conosciuto sia dalla persona che dagli altri grazie al modo di mostrarsi (SO-DICO). Può riguardare punti di forza e debolezze, ma in sostanza è ciò che si sceglie di condividere con gli altri.
Area ignota (Sconosciuto): raffigura il lato più nascosto dell’individuo, di cui non si ha consapevolezza e che viene nascosto anche agli altri (NON SO-NON DICO). Sepolto nel subconscio, si rivela solo in situazioni particolarmente emozionali.
Area cieca (Punto Cieco): gli aspetti di sè che l’individuo non riesce a vedere ma che sono ben chiari agli altri (NON SO-DICO). Può riguardare feedback positivi o negativi che incidono sulla disinvoltura dell’individuo nelle diverse situazioni pratiche.
Come funziona il metodo? Utilizza una lista di 55 qualità, bisogna dare una descrizione di sè scegliendone 6, che determineranno un certo dimensionamento del quadrante. Si passa poi alla serie di altrettanti feedback da parte di conoscenti, amici e colleghi per completare opportunamente il quadro.
Le interazioni fra i quattro lati della finestra determinano i tipi di rapporti che si possono creare all’interno di un gruppo di lavoro: socializzazione aperta (confidenze, sfoghi, empatia) o comunicazione efficace (gruppo bloccato). La dimensione delle finestre indica il peso di ognuno dei quattro tipi di IO della persona.
Un buon lavoro personale, anche con l’aiuto di un coach, serve a delineare i passi per sviluppare meglio la propria personalità e raggiungere l’obiettivo ideale: una enorme finestra pubblica che riduca al minimo le altre tre. Una personalità pubblica infatti, non teme di essere scoperta perché non ha nulla da nascondere: un manager così è un individuo trasparente e aperto, non soggetto a paranoie perché esprime chiaramente le proprie opinioni, e soprattutto che non teme attacchi o critiche.
In sostanza, conoscere se stessi permette di farsi conoscere meglio, e costituisce una delle chiavi di efficienza sia nel lavoro in team sia con i collaboratori esterni, perché permette di condividere con altri importanti informazioni per migliorare il livello comunicativo e quindi il livello relazionale. La sicurezza di sè e l’affiatamento di squadra, infatti, consentono di lavorare meglio perchè ci si intende bene fin da subito.
Il modello si presta anche per l’analisi della comunicazione non verbale. L’io pubblico si mostra con gesti volontari, con il vestiario, con la socializzazione. L’io inconscio e l’io occulto si rivelano con gesti, postura, tono di voce e movimenti involontari.
La Finestra di Nohari si basa su una lista di 55 difetti e serve per rednersi conto dei propri lati negativi e ridurli il più possibile nella parte pubblica di sè.
Ad ogni modo, per chi volesse approfondire tali tematiche, può leggere il testo “Dinamica delle relazioni interpersonali. La finestra di Johari” scritto dal suo creatore Luft Joseph , o magari provare direttamente a fare il test online!