Avviare un percorso di internazionalizzazione per le imprese italiane rappresenta oggi un vero e proprio must. L’ascesa dei mercati emergenti ha sancito la nascita di un nuovo ordine economico globale, con un conseguente cambiamento delle dinamiche economico-commerciali che si muovono all’interno di esso e una nuova concezione di fare business, volto all’avvio di un percorso di espansione all’estero.
Le sfide legate alla crescita di tali mercati si accompagnano anche a notevoli opportunità, derivanti dall’allargamento della classe media mondiale: gli ormai famosi BRIC, così come i più recenti Next Eleven, si configurano sempre di più come mercati di sbocco dalle enormi potenzialità.
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Le nostre piccole e medie imprese, che costituiscono la spina dorsale del made in Italy, devono cambiare mentalità per poter rimanere al passo con i tempi e non perdere in termini di competitività in un contesto sempre più globalizzato.
I nostri punti di forza sono riconosciuti in tutto il mondo e nonostante le difficoltà attuali, il brand Italia non smette di essere di moda: il paradosso consiste dunque nel fatto che i nostri prodotti sono richiesti e continuano a godere di buona popolarità, ma a causa di limiti strutturali ed economici, le aziende italiane non sempre sono in grado di fare l’opportuno salto di qualità.
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Aprirsi ai mercati emergenti è un processo inevitabile, e per farlo è necessario ragionare in ottica strategica, individuando nuove formule e riconsiderando le strategie di espansione commerciale.
Nello scenario attuale di interdipendenza economica, per servire i nuovi mercati bisogna creare i presupposti per l’accesso e le condizioni per una permanenza duratura: per intraprendere questo percorso, le PMI non possono più pensare solo alla esportazione come strumento di ampliamento del proprio business, ma devono ragionare in una ottica diversa, ovvero internazionalizzare le proprie attività.
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Sviluppare e proporre il proprio prodotto in un determinato mercato, mantenendone le specificità ma adattandolo anche alle particolari esigenze del Paese di destinazione, rappresenta la modalità più corretta per presentarsi in maniera vincente sul panorama internazionale e affrontare l’agguerrita concorrenza estera che diventa ogni giorno sempre più forte.
Per far ciò è necessario avere una presenza diretta nei mercati in cui si intende operare: l’impresa odierna se vuole sopravvivere e competere a livello globale deve essere in grado di garantire un presidio, al fine di soddisfare l’enorme numero di nuovi clienti e consumatori, situati in altre parti del mondo.
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Articolo a cura di Octagona srl, società di consulenza per aziende che vogliono avviare o sviluppare un processo di internazionalizzazione. Ha sedi in India (New Delhi), Brasile (Belo Horizonte) e Vietnam (Hanoi e HCM City) e conta su collaborazioni esclusive negli Stati Uniti, in Cina, Russia, Turchia e Nord Africa.
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