Lo stato dell’Arte del Project Management in Italia

di Fabrizio Scatena

Pubblicato 9 Novembre 2012
Aggiornato 1 Marzo 2013 09:09

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Intervista a Eugenio Rambaldi, Presidente dell'Istituto Italiano di Project Management sulle certificazioni, competenze, opportunità di business e di lavoro legate alla diffusione della cultura del PM in Italia, in vista dell'EXPO 2012 organizzato da ISIPM.

La crisi che stiamo vivendo impone di individuare discipline e professionalità idonee per avviare una fase di ripresa socio-economica. E il Project Management, in tal senso, appare strategico: le sue potenzialità applicative possono davvero favorire il buon funzionamento di organizzazioni pubbliche e private, perché il successo di qualunque progetto è legato a doppio filo alla presenza di un Project Manager capace di gestire situazioni complesse con una visione d’insieme dei processi.

In Italia grazie agli sforzi dell’Istituto Italiano di Project Management (ISIPM) e di un nutrito gruppo di professionisti associati, la consapevolezza sull’importanza di questa disciplina sta gradualmente crescendo.

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Abbiamo approfondito la questione insieme ad Eugenio Rambaldi, Presidente dell’Istituto e docente in prestigiose Università e Business School italiane.

Come e perché nasce l’ISIPM?

ISIPM nasce nel 2005 dalla volontà di circa 50 soci fondatori che, appassionati di Project Management (PM) e stanchi di doversi riferire solo ad organismi internazionali, hanno dato vita ad una associazione culturale e no-profit a livello nazionale. Coerentemente con il proprio Statuto, il suo scopo principale è diffondere in Italia la cultura del PM, soprattutto attraverso attività seminariali e congressuali.

Qual è lo stato dell’arte del Project Management in Italia in confronto a paesi come USA e Regno Unito?

Purtroppo si registra un forte ritardo sulla effettiva adozione di sistemi e pratiche di PM nella gestione degli obiettivi aziendali. E la responsabilità maggiore è da imputare ai grandi committenti pubblici e privati che, a differenza di quanto avviene in altri contesti internazionali, non richiedono e non valutano con la giusta importanza – nella selezione e scelta dei propri fornitori – le capacità e le competenze di PM.

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Cosa fa l’ISIPM per favorire la crescita della disciplina in Italia?

Sono due gli obiettivi che ISIPM ha individuato per favorire la diffusione e la crescita del PM in Italia.

1. Maggiore e più capillare “informazione” sul cosa sia il PM, attraverso strumenti comunicazionali quali seminari, social network e articoli su riviste di settore.

2. Maggiore “formazione” sulla disciplina di PM da attuarsi sopratutto nei livelli basici di una organizzazione aziendale nei programmi formativi proposti da terze parti, attraverso la certificazione ISIPM-Base che in poco più di tre anni ha accreditato oltre 2.200 professionisti.

Oggi molti professionisti si definiscono Project Manager, ma lo sono veramente tutti? Esistono sistemi di certificazione professionale?

Questo è un grandissimo problema. Chi infatti può dirsi Project Manager “professionista”? Purtroppo chiunque, non esistendo un “albo” o “elenco” ufficiale gestito, come dovrebbe essere per legge, dal Ministero di Giustizia (lo stesso che regola gli Ordini professionali).

=> Scopri quali sono le Certificazioni nel Project Management

I sistemi di certificazione esistono da decenni sia a livello internazionale (PMI, IPMA, APMG) sia, grazie ad ISIPM, a livello nazionale. Ma il possesso di una di una certificazione non costituisce “titolo legale” per potersi dichiarare project manager.
E a peggiorare le cose, nessun contratto nazionale di lavoro cita il ruolo di project manager tra i livelli professionali previsti.

Tre buone ragioni per intraprendere la professione del Project Manager?

  1. Perché le organizzazioni pubbliche o private lavoreranno in futuro sempre più “per progetto” e quindi esse avranno bisogno di coloro che tali progetti sono in grado di gestire.
  2. Perché, in un ottica di globalizzazione, le imprese italiane dovranno sempre più confrontarsi in ambito internazionale dove, già a livello di bandi di gara, la figura del project manager del fornitore è richiesta quale conditio sine qua non.
  3. Perché negli USA il Project Manager è in questo momento la quinta figura professionale più richiesta dai … cacciatore di teste.

Lo scorso hanno ISIPM ha organizzato un Expo sul Project Management? Avete intenzione di replicarlo? 

Il 26 novembre ISIPM organizza anche per il 2012 un evento rivolto a tutte le realtà pubbliche e private che erogano servizi e prodotti sul PM. Pur essendo ISIPM una vera no-profit, è indubbio che la diffusione culturale del PM non può prescindere dall’utilizzo di tool qualitativi, metodologie e servizi offerti dalle business organization che operano sul mercato.

Per approfondimenti, visita il sito web ISIPM