Pinterest è uno social network con le maggiori potenzialità di business ancora da sfruttare: il suo successo è legato all’impennata di interesse in un mercato che sembrava essersi definitivamente assestato, tanto che anche Google Plus, con tutta la potenza di fuoco della casa madre, sta avendo non poche difficoltà per consolidarsi. Se Facebook è per amici e conoscenze reali e Twitter per chi ha qualcosa da comunicare a una platea aperta e sconosciuta, Pinterest si va a inserire in quella terra di mezzo tra l’essere un social network e un servizio di social bookmarking.
=>Leggi la Guida: Pinterest per fare Social Business
Simile a Twitter per alcuni meccanismi di condivisione e rilancio dei contenuti, e allo storico Delicious per il carattere archivistico del salvataggio dei link, si caratterizza però per essere incentrato sulle immagini come “moneta di scambio” della comunicazione. Offre inoltre un maggior ordine nella gestione dei contenuti, che non muoiono lentamente in fondo alla pagina ma possono essere classificati in contenitori chiamati Boards.
Un ambiente del genere è propizio per chi vuole promuovere la sua attività. E se il Web è una vetrina ideale per le imprese, in questo caso lo è in un’accezione diretta, perché di fatto i “Pin” diventano prodotti in esposizione.
Istruzioni d’uso
Tra i diversi metodi di utilizzo da imitare, si possono intravedere delle costanti:
- qualunque sia la propria attività, si può trovare qualcosa da comunicare su Pinterest, proprio perché non si usa solo per pubblicizzarsi direttamente ma anche per allargare il proprio orizzonte;
- sfruttare il servizio come semplice vetrina è controproducente, perché si verrebbe visti come poco aperti alla condivisione, come invece prevede l’etica dei social network;
- l’elemento strategico di tutto il meccanismo è la scelta delle Boards, che tra l’altro è uno dei pochi momenti strettamente “verbali” nell’uso del servizio.
=>Uso in Italia di Twitter, Facebook, Google+ e LinkedIn
La scelta delle Boards indirizzerà e caratterizzerà buona parte della comunicazione aziendale perché, se è vero che si possono sempre cambiare, le immagini al loro interno dovranno poi essere necessariamente coerenti con i temi scelti, più o meno originali.
Errori da evitare
- aprire un profilo e poi lasciarlo abbandonato,
- non seguire nessuno,
- non rispondere ai commenti (partecipare attivamente sui profili degli altri è un plus).
Esempio d’uso per aziende
I profili più seguiti restano quelli legati alla moda, molto presenti anche quelli sul cibo. Accanto a queste categorie si affacciano però sempre di più anche altri settori, con utilizzi più o meno creativi e originali del servizio.
Ad esempio i media che entrano in Pinterest sono in crescita. C’è addirittura un blog che cerca di raccoglierli: propone le sue famose copertine suddividendole tra vecchie e nuove, e alcuni dei suoi contenuti catalogandoli in Boards che ripropongono le sezioni del giornale. Troviamo quindi le interviste, le fotografie, le recensioni di libri e altro.
Dalle testate storiche ai magazine tecnologici, la stampa multimediale ha già scoperto le potenzialità di Pinterest per la comunicazione virale, ma anche l’editoria libraria è abbastanza attiva. Abbiamo casi in Italia come quello di Einaudi Editore, che ha fatto un po’ da apripista iniziando a proporre le copertine delle prossime uscite in libreria, e poi allargandosi su altri temi legati ai singoli libri, o più generali. Sempre in Italia ci sono anche Nottetempo ed Electa Editore, che pure offrono contenuti non solo legati alle singole uscite in libreria. A livello internazionale c’è Random House che propone dei Boards vari, che spaziano davvero molto.
Ci sono poi anche le aziende, molte delle quali – ad esempio AMD – propongono Pin a tema ma in senso ampio, comprendendo anche curiosità e immagini divertenti. Altre – come General Electric – preferiscono utilizzare Pinterest per allargare il campo rispetto ai propri prodotti e mostrare anche qualcosa di legato alle proprie attività.