La start-up Le Cicogne offre soluzioni di baby sitting, tutoring, baby taxi e animazione. Si tratta di servizi fortemente richiesti da chi lavora fuori casa a tempo pieno, che dunque si collocano in un segmento di mercato che non risente della crisi. Vediamo come è riuscita a imporsi.
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L’accelerazione
L’idea diventa start-up in seno al programma di accelerazione LUISSEnlabs con un primo finanziamento da 50mila euro che consente alle tre fondatrici di costituire a Roma una Srl e andare online con un portale rivolto in primis a un’utenza locale, poi estesa anche a Milano. La fase di acceleratore d’impresa è fondamentale perché insegna a pianificare e concretizzare, sotto il costante controllo e traino di mentor e colleghi startupper. Aiuta anche a incontrare finanziatori, per quanto sia poi una sfida personale conquistarli con la propria idea di business. Di certo, far parte di un acceleratore è un biglietto da visita e una credenziale in più, visto che per entrare si passa una selezione durissima.
I finanziamenti
Per espandersi servono nuovi finanziamenti. Il progetto partecipa e vince il bando FILAS (Spin-off da ricerca), lancia una piccola campagna di crowdfunding su Eppela e viene inserito sulla piattaforma di incontro tra start-up e potenziali investitori SiamoSoci.it, grazie al quale raccoglie i finanziamenti per sviluppare un’applicazione mobile. Il prossimo passo sarà quello di reperire i fondi per estendere l’offerta a livello nazionale.
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Il modello di business
Il portale web Le Cicogne è un punto d’incontro virtuale tra genitori in cerca di aiuto (ad oggi oltre 1.500) e babysitter (registrate più di 3000, 1000 attive su Roma e Milano). La app consente di accedere al servizio in mobilità, pagare online e geolocalizzare la “cicogna” fuori con i propri figli. I potenziali clienti compilano una form specificando il servizio richiesto (Baby Sitting, Tutoring, Baby Taxi, Baby Party) e le rispettive specifiche esigenze (durata dell’impegno, lingua madre, modalità di spostamento, competenze, ecc.). La tariffa oraria è stabilita in autonomia dalle parti (sono forniti costi indicativi ma non impegnativi). L’utilizzo dell’app include l’assicurazione danni (casa e minore) nelle ore di impiego (1 €/h a carico del genitore). I/le babysitter pagano una commissione mensile, con iscrizione non necessariamente continuativa (mettendo in pausa il pagamento il profilo viene congelato).
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La gestione
La start-up è una piccola Srl, che cura internamente la contabilità appoggiandosi ad un commercialista, rivolgendosi per la parte contrattuale ad un avvocato e da un consulente del lavoro. I rapporti economici tra clienti e babysitter esulano dagli obblighi della start-up, trattandosi di rapporti di lavoro autonomi. Tuttavia viene offerta consulenza e supporto su procedure e contratti.
I punti di forza
La forte domanda del servizio offerto, il traino del passaparola, la fiducia alimentata dalla competenza garantita.
Per approfondimenti, visita il portale Le Cicogne.