Maggiore competitività, incremento del profitto, sviluppo del business: per le imprese che promuovono l’innovazione, sono obiettivi strategici raggiungibili prendendo in considerazione la vasta offerta di risorse digitali presente sul mercato e le soluzioni tecnologiche più adatte alle singole esigenze aziendali.
Ma quante sono le PMI italiane che stanno facendo passi in avanti nel percorso di Digital Transformation? Quante le piccole e medie realtà imprenditoriali impegnate a innovare i sistemi gestionali abbandonando l’utilizzo “individuale” degli strumenti informatici e abbracciando, invece, soluzioni più complesse e integrate?
A fornire questa ed altre risposte è la ricerca svolta da SDA Bocconi School of Management per TeamSystem (leader nell’offerta di software gestionali e servizi per aziende e professionisti), indagine che ha coinvolto un campione di 303 PMI (76% piccole imprese, 14% medie imprese e 10% aziende con oltre 250 dipendenti). Il report, dal titolo “Digitalizzare i processi aziendali. Stato dell’arte e innovazione delle soluzioni gestionali” (disponibile gratuitamente sul blog di Alyante: Ricerca su PMI italiane e sistemi gestionali) insieme all’infografica con le evidenze chiave della ricerca), ha monitorato l’atteggiamento delle piccole e medie imprese di fronte all’innovazione digitale analizzando scelte e investimenti relativi proprio alle soluzioni gestionali.
PMI e Digital Transformation
Se da un lato si evince un crescente desiderio di prendere parte alla trasformazione digitale anche adottando soluzioni software più ampie ed estese, dall’altro lato l’Italia si caratterizza per un livello di eLeadership (competenza digitale) in media inferiore ad altri paesi europei.
Una Digital transformation che ha come protagonisti veri e propri cluster di PMI, spesso domestiche, in grado di stare al passo con le medie europee e internazionali in virtù della spinta innovativa che coinvolge in primo luogo i sistemi gestionali. Se il 64% delle imprese afferma di attenersi alla mera manutenzione ordinaria delle risorse software nel prossimo triennio, infatti, il 6% acquisterà un package software di mercato per sostituire le applicazioni attuali e un 10% investirà in nuove applicazioni custom. In generale, tuttavia, le PMI sono generalmente poco consapevoli dell’importanza di stabilire un presidio manageriale interno responsabile di IT e digitalizzazione.
Se è vero che la scelta di soluzioni gestionali efficienti e garantite si rivela strategica anche nelle imprese di piccole e medie dimensioni, la tendenza comune è quella di non considerare gli investimenti IT come un passaggio determinante per lo sviluppo e la crescita del business. Dietro questo modus operandi si cela il tradizionale pragmatismo delle PMI che preferiscono porsi obiettivi a breve termine, cercando risultati certi e non troppo distanti nel tempo.
Allo stesso tempo, le imprese che stanno hanno iniziato il cammino verso la trasformazione digitale possono spianare la strada alle altre PMI ancora restie a investire anche nelle principali aree di innovazione digitale.
Driver di innovazione
- Per quanto riguarda il Mobile, rappresenta un investimento certo nei prossimi tre anni per il 14% delle imprese interpellate soprattutto in ambito Marketing, nella gestione documentale, nelle Vendite e nei Dashboard direzionali. Per il 65% delle aziende, tuttavia, il Mobile si caratterizza ancora per numerose incertezze (costi di gestione, affidabilità, sicurezza dei dati).
- Nonostante l’eCommerce sia utilizzato dal 16% delle imprese, l’Italia occupa l’ultima posizione della Digital Agenda Scoreboard 2015 relativa alla UE: la percentuale delle aziende che non ritiene indispensabile l’adozione di soluzioni di eCommerce ammonta al 72%.
- In tema di soluzioni e applicazioni Business Intelligence (BI), solo il 13% delle imprese prevede di investire nei prossimi 3 anni.
- Il 22% del campione intervistato sottolinea l’importanza di dotarsi della versione web delle applicazioni gestionali.
- Il Cloud Computing (SaaS) è utilizzato dal 4% delle imprese in ambito ERP esteso, nella gestione documentale e nel CRM, mentre nell’82% prevale una certa diffidenza verso il modello di fruizione da parte del Management aziendale, soprattutto per quanto concerne la sicurezza dei dati.