Quasi metà della popolazione mondiale è insoddisfatta della propria banca, ritenuta responsabile di non avere a cuore gli interessi dei clienti.
Anche in Italia, secondo lo studio condotto dalla Mobile Bank N26, il livello di insoddisfazione appare elevato: il 47% degli intervistati non apprezza i continui tentativi degli istituti di credito di vendere nuovi prodotti o servizi.
Correntisti italiani scontenti
Commissioni impreviste
A molti utenti risultano poi addebitate commissioni impreviste da parte della loro banca: il 69% a livello globale (il 59% in Italia), inoltre, riferisce di aver ricevuto l’addebito di una commissione di cui non era a conoscenza. Rientrano tra questi le commissioni su conto corrente (38%), bancomat (38%) e carte di credito (36%).
In Italia le commissioni inattese arrivano principalmente da prelievi ATM (34%), carte di credito (30%) e chiusura del conto corrente (23%).
Poca trasparenza
In risposta a questi problemi e incertezze, N26 ha lanciato un’iniziativa digitale globale: la Big Banking Chat. È una campagna che si propone di entrare nel vivo delle principali preoccupazioni degli utenti bancari, con l’obiettivo di eliminare criticità e complessità.
Big Banking Chat
Come ha spiegato Andrea Isola, General Manager di N26 Italia, è un problema noto quello della preoccupazione delle persone per le proprie finanze, soprattutto in un periodo complesso come quello che stiamo vivendo, ma è anche importante identificare gli ostacoli della comunicazione banca-cliente.
Con la Big Banking Chat vogliamo far emergere queste frustrazioni che tutti hanno sperimentato almeno una volta approcciandosi al settore bancario, in modo da poter dare risposte concrete alle persone, aiutandole a prendere effettivamente il controllo delle proprie finanze.
N26 è stata fondata sulla convinzione che il sistema bancario dovrebbe essere più semplice e più trasparente. La sua mission è stata quella di proporsi come una banca che le persone amino usare. Come? Ascoltare i clienti per identificare le loro reali esigenze.