Continua a farsi strada in Italia lo Smart Working, modello di lavoro improntato sulla flessibilità che, oltre a essere condiviso da un numero crescente di aziende, sembra diventare parte integrante di numerose Pubbliche Amministrazioni.
Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2019 i dipendenti che godono di una certa flessibilità e autonomia nella scelta dell’orario e del luogo di lavoro ammontano a 570mila, in crescita del 20%. Il grosso lo fanno però le grandi aziende (51%).
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Smart Working nelle PMI
Se oltre una grande impresa su due ha avviato progetti strutturati di Smart Working, la percentuale delle PMI che ha già implementato iniziative in questa direzione è ancora bassa: 12% con progetti strutturati, 18% di tipo occasionale.
La cosa preoccupante è che un grosso aumento di piccole e medie imprese che dichiara ancora completo disinteresse rispetto all’introduzione di questo nuovo modo di lavorare (dal 38% al 51%).
Perchè? In primis per la difficoltà di applicare il modello alla propria realtà aziendale (68%) e per la resistenza dei capi (23%).
Per i responsabili, tra gli ostacoli spicca la difficoltà nel gestire le urgenze (34%), nell’utilizzare le tecnologie (32%) e nel pianificare le attività (26%). Gli smart worker, invece, lamentano senso di isolamento (35%), distrazioni esterne (21%), problemi di comunicazione virtuale (11%) e tecnologici (11%).
I lavoratori maggiormente coinvolta in progetti di SW nelle PMI? I capi stessi: Responsabili HR (56%), proprietarri (31%) e Responsabili IT (30%). I vantaggi? Più equilibrio fra vita professionale e privata (46%), crescita della motivazione e del coinvolgimento dei dipendenti (35%).
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Smart Working nella PA
Per quanto riguarda le PA, dopo la Riforma Madia lo Smart Working sta compiendo i primi timidi passi: in tutto coinvolgono solo il 12% dei lavoratori e il 40% non ha avviato alcun progetto. Il 31% mostra incertezza, il 7% totale disinteresse.
Ad ogni modo, si registra una buona crescita: i progetti strutturati sono raddoppiati (dall’8% al 16%), quelli informali sono passati dall’1 al 7%, il 6% le avvierà nei prossimi dodici mesi.
Nella PA i progetti di SW sono finalizzati pressoché a migliorare il rapporto tra vita e lavoro, infatti sono coinvolte le persone che hanno maggiori esigenze familiari. Solo in seconda istanza viene considerata anche la tipologia di attività svolta.
Infine, segnaliamo che lo Smart Working Award 2019 fra le grandi imprese è andato a Europ Assistance per il progetto “EA Smart Working”, Reale Mutua per l’iniziativa “Be Smart”, Saipem per l’iniziativa “FlexAbility”, Sky Italia per il progetto “Open Working”. Tra le PMI, invece, premiata MailUp. Tra le pubbliche amministrazioni, Regione Emilia-Romagna e menzione speciale per Regione Liguria.