In occasione del Congresso Nazionale AIDP è stata presentata l’ultima ricerca sulle trasformazioni in atto nei processi di formazione nelle aziende, svelando nuovi scenari. Le imprese appaiono tutte d’accordo nel valutare centrale la formazione, con percentuali molto alte: è il 95% a prevedere attività formative, in particolare di natura tecnico professionale, estesa anche ai non dipendenti nel 36% dei casi.
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Anche se alcune realtà valutano partnership con Università e Accademie, è la classica formazione interna a prevalere. Solo il 16% delle aziende esternalizza le attività formative, appoggiandosi ad associazioni di categoria o a fornitori esterni.
Novità del momento sono le Academy aziendali, strutture interne nate per soddisfare esigenze di formazione tecnica, manageriale e organizzativa. Il vantaggio principale che offrono è la forte connessione con la realtà e le strategie aziendali.
Sempre più diffuso anche l’apprendimento a distanza, con la proposta di corsi e-learning che raggiunge il 52% dei casi.
Per quanto riguarda gli argomenti privilegiati, spicca la sicurezza sul lavoro con il 75% dei corsi, seguono soft skills (il 65%) e lingue straniere (54%).
Le aziende sono dunque consapevoli che senza skills adeguate (soprattutto innovative) non è possibile restare competitivi in un’economia sempre digitale e cognitiva, ma c’è un deterrente.
Come sottolinea Isabella Covili Faggioli, Presidente AIDP Nazionale:
dobbiamo costruire quelle indispensabili infrastrutture di sistema che favoriscano la crescita della formazione 4.0 in una prospettiva collaborativa e integrativa tra intelligenza umana e intelligenza artificiale.