Facebook è morto? Non ancora affermano gli esperti, e se da più parti si afferma che la Generazione Z non visita più il proprio profilo del social più famoso, i dati smentiscono questa tendenza. Socialbakers in primis, che afferma che segue le aziende preferite su Facebook quasi quanto i Millennial. In particolare, è la fetta della popolazione maschile a mostrare questa consuetudine.
Le ragioni sono individuate in: possibilità di condividere molte informazioni in un unico posto, ad esempio video di storytelling, collegamenti diretti a siti Web, recensioni e raccomandazioni di altri clienti, informazioni su come o perché utilizzare i prodotti e la possibilità di comunicare direttamente sia con l’azienda che con gli altri acquirenti.
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Ma la Generazione Z chiede cose precise, come trasparenza, onestà e possibilità di conoscere il volto umano dietro l’azienda.
Questa utenza appare particolarmente attenta alle cause sociali e all’ambiente, dunque ai marchi che sviluppano progetti sociali. Non manca l’attenzione nei confronti della produzione vera e propria: i giovani vogliono sapere come nasce un prodotto, come viene distribuito e quale impatto ha sull’ambiente.
Le richieste da parte di questa generazione sono tante e presuppongono un impegno costante, ma in cambio è possibile ottenere una vera e propria fidelizzazione.