Rendere le PMI capaci di dotarsi in tempi rapidi di un modello di gestione evoluto in grado di mantenere e attrarre capitale di debito da parte degli istituti di credito è l’obiettivo con il quale Arpe Group, società di consulenza strategica aziendale fondata da Fabio Arpe, ha messo a punto un vero e proprio “protocollo anti-crisi” per le PMI.
Protocollo anti-crisi: la sperimentazione
Un protocollo frutto dell’esperienza maturata nell’arco di una sperimentazione effettuata tra il 2012 e il 2018 coinvolgendo 100 aziende, con un fatturato tra i 5 e i 50 milioni di euro, appartenenti per il 75% al settore manifatturiero, per il 20% al settore commerciale e per il 5% a quello dei servizi e concentrate prevalentemente tra Lombardia, Piemonte e Veneto. Queste imprese sono state messe al centro di un’innovativa attività di consulenza da parte di Arpe Group, che le ha portate ad ottenere in media 1,5 milioni di euro di finanziamenti per un ammontare complessivo di circa 140 milioni.
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Protocollo anti-crisi: la consulenza
La consulenza prevede nel concreto un affiancamento dell’imprenditore da parte di uno strategist, un senior analyst e un junior analyst per supportarlo nella definizione di una nuova strategia aziendale e nella redazione di un’Analyst Presentation e quindi alla redazione di un piano industriale. Lo strategia terapeutica affianca inoltre l’imprenditore negli incontri con gli istituti di credito, predisponendo tavoli tecnici in cui viene analizzata, compresa e discussa la strategia aziendale e quindi definita la struttura finanziaria obiettivo.
Fabio Arpe, CEO e fondatore di Arpe Group, spiega:
Oggi più che mai le PMI si trovano a doversi dotare di strumenti di controllo di gestione, di analisi della centrale rischi, di tesoreria, ecc. necessari per una corretta interlocuzione con gli istituti di credito sempre più soggetti a regolamentazione – si pensi IFRS9 – e con gli organi di controllo aziendale (si pensi al codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza). È in questo contesto che interveniamo con il nostro protocollo.
Proprio la difficile interlocuzione con le banche è spesso motivo, infatti, del rifiuto di finanziamento alle PMI da parte degli istituti di credito. Ad esempio la scarsa comprensione delle regole del gioco del sistema credito (da Basilea 2 a IFRS9) portano a:
- incapacità da parte delle imprese di redigere la documentazione propedeutica al corretto rapporto con la banca;
- scarsa attenzione alla gestione della Centrale Rischi;
- mancata rilevazione dei KPI di performance aziendale,
- incapacità di lettura dell’inefficienza del proprio modello di business;
- ridotta attività di budgeting; assenza di elaborazione di proiezioni economico – finanziarie (business plan)
- difficoltà di lettura dello scenario competitivo.
Il modello proposto da Arpe Group punta proprio ad aiutare le imprese a crescere in questo senso, senza chiedere nulla alle banche, che vengono coinvolte periodicamente semplicemente per essere informate, in sessioni dedicate, sul cammino aziendale, in ottica di un corretto e proficuo rapporto banca-impresa.
Arpe conclude:
Sono quindi le banche stesse che, interessate al progetto industriale presentato, decidono di intervenire a sostegno. Cinque anni di testing hanno dimostrato il successo del protocollo, unico sistema in Italia a servizio delle PMI per ottenere fiducia dal sistema bancario e credito a medio lungo termine.