Ogni azienda si trova in questo momento alle prese con una trasformazione digitale che, in alcuni casi, è già avvenuta, ma in altri è ancora lontana. Lo studio realizzato dall’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano fotografa la situazione attuale e suddivide le PMI a seconda del livello di maturità tecnologica.
Un grafico esplicativo spiega bene la situazione. Su una linea si trova il livello di trasformazione 4.0 e sull’altra il potenziale di cambiamento. L’obiettivo è classificare le PMI per capire il loro approccio verso l’innovazione e le azioni da compiere per sostenerle in questo percorso.
Se i livelli sulla prima linea sono in attesa, in movimento e in rush, sull’altra saranno basso, medio e alto.
Tra i soggetti in attesa, al gradino più basso si pongono gli inerti, distinti in impassibili e lenti dinanzi al cambiamento. Per le prime aziende è necessario partire dalle basi, ossia dalla sensibilizzazione del management e dalla definizione di una vision, per poi arrivare a stilare una roadmap di trasformazione fatta di progetti specifici; per le seconde si suggerisce invece il supporto di partner tecnologici (fornitori di software, società di consulenza), così da accelerare il percorso. Di livello leggermente superiore i distratti, ossia le PMI inconsapevoli e sognatrici, che invece di agire concretamente si limitano a programmare in astratto.
Seguono le PMI in movimento, che hanno messo in atto azioni di trasformazione e che si distinguono a seconda del potenziale di cambiamento. Al livello più basso gli spericolati, poi gli attivi, che agiscono secondo criteri tangibili e relazionandosi con il mondo esterno e infine i saranno famosi, volenterosi ma carenti di figure professionali del tutto adeguate a supportare la trasformazione. Per questi soggetti la leva cardine è quella dello sviluppo di skills.
A livello più alto (in rush) i neo promossi e i maestri con un livello attuale di trasformazione alto e un potenziale da medio ad alto. Sono PMI che hanno capito come agire e che possono fare da guida per le altre aziende, in uno scenario che rende obbligatorio questo processo.