Come realizzare un diagramma di flusso

di Alfredo Bucciante

Pubblicato 24 Ottobre 2011
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:36

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Se nella comunicazione in generale è importante essere precisi, in quella aziendale è inevitabile che si aggiungano spesso esigenze di sinteticità  e soprattutto di omogeneità .

Questo elemento è particolarmente evidente nei diagrammi di flusso, o flowchart, che sono forse il più tipico strumento per presentare dati e informazioni in maniera chiara, veloce ed efficace.

Partendo da una piccola guida realizzata da Creately, vediamo quali sono le “regole del gioco” quando si realizza un diagramma di flusso, per associare ciò che si vuole dire con i simboli giusti.

Convenzionalmente, questi sono fondamentalmente undici, e ciascuno ha un suo proprio significato, come si vede dall'immagine qui in basso con la traduzione dall'inglese delle didascalie.

Come vediamo, per ogni azione c'è un simbolo corrispondente, ma allo stesso tempo ci sono dei segni abbastanza generali che consentono una certa flessibilità  al proprio interno, come il rettangolo per i processi e il rombo per le decisioni.

Quest’ultimo è il simbolo forse più importante, perché “sposta” la lettura in un settore o in un altro, ed è quindi il fulcro dei processi logici che si vogliono illustrare.

Chiarite le regole del gioco, seguono poi alcuni consigli per realizzare un buon diagramma di flusso, e sono sostanzialmente riassumibili in una parola: chiarezza. Più in dettaglio: inserire gli elementi in ordine logico e utilizzare solo una riga tra un processo e l'altro, tranne per le “decisioni”.

Ancora, essere concisi all'interno dello spazio di scrittura di ciascun riquadro e far seguire al diagramma un andamento da sinistra verso destra, o dall'alto verso il basso.