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Factoring: alternativa a prestiti e finanziamenti

di Nicola Santangelo

Pubblicato 4 Febbraio 2011
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:36

L'attuale crisi spinge sempre più le imprese verso il factoring.
Il 2010 si è chiuso con un rialzo del turnover pari al 12% mentre per quest'anno è prevista un'ulteriore accelerazione del mercato. Ma cos'è il factoring e perché le imprese sembrano preferire questa forma di finanziamento alternativo?

Il factoring è un contratto mediante il quale un'azienda cede, ad una società  specializzata chiamata factor, i propri crediti esistenti o futuri vantati nei confronti dei propri clienti.
Così facendo ha l'opportunità  di trasformare in liquidità  immediata i crediti, anche a media o lunga scadenza, dei propri clienti. Ed è proprio l'esigenza di liquidità  delle imprese mista al blocco di prestiti e finanziamenti che spinge sempre più le imprese a favorire il factoring ad ogni altra forma di finanziamento.

Uno strumento, quindi, che facilita la vita delle imprese e ne favorisce lo sviluppo.

Nella maggior parte dei casi si tratta di crediti commerciali ma sono molti i casi di cessione di crediti fiscali. La cessione del credito può avvenire secondo due differenti forme: pro soluto e pro solvendo o salvo buon fine.

Nella cessione pro soluto il rischio di insolvenza del debitore è trasferito alla società  di factoring mentre nella cessione pro solvendo o salvo buon fine l'azienda ne rimane coinvolta in caso di mancato incasso del credito.

Solitamente le imprese preferiscono la clausola pro soluto essendo disposte a incassare il credito ancorché con un tasso di interesse maggiore ma purché con la certezza limitare al massimo il rischio di mancato pagamento della controparte e non dover avviare attività  di recupero crediti o, nelle peggiore delle ipotesi, aprire contenziosi. Questo può avvenire in quanto il factor fornisce, fra l'altro, una serie di servizi quali l'amministrazione, la riscossione e il recupero del credito.

La copertura totale del rischio non è presente, invece, nella cessione pro solvendo poiché chi cede il credito rimane responsabile in caso di mancato incasso da parte del factor.

Nell'attuale ordinamento la cessione del credito avviene per atto pubblico o scrittura privata autenticata. Riguardo ai tassi applicati, quelli del factoring risultano essere più competitivi rispetto alle altre forme di finanziamento. Si va, infatti, da un tasso medio del 5,41% al 3,56% per le cessioni oltre 50.000 euro.