Il concetto di impresa di qualche anno fa era notevolmente diverso da quello attuale. Gli imprenditori, infatti, tendevano sempre più a centralizzare il lavoro nelle proprie mani non immaginando che un tale comportamento rappresentava un limite allo sviluppo dell'impresa. Negli anni, però, anche i piccoli imprenditori hanno saputo apprendere dai grandi brand che occorre una buona organizzazione per dominare una fetta di mercato. Buona organizzazione significa non soltanto avere degli ottimi collaboratori ma anche saper responsabilizzare, motivare e, in determinati casi, anche delegare.
E' infatti di fondamentale importanza che in un contesto aziendale le persone sappiano esattamente qual è il proprio ruolo e il campo in cui possono muoversi. Con la delega l'imprenditore autorizza uno o più collaboratori ad uscire al di fuori dal campo che è stato loro affidato per rappresentare l'imprenditore e quindi l'azienda.
Di norma, le deleghe sono scritte e devono riportare l'indicazione della posizione e del nominativo oggetto di delega, il riferimento gerarchico, la descrizione dell'attività da svolgere ed, eventualmente, il periodo di efficacia. Il soggetto che accetta la delega è legittimato e obbligato a svolgere il compito assegnatogli.
Si pensi ad esempio a Tizio, titolare della Alfa S.r.l., che non potendo seguire direttamente la lavorazione di una commessa di un cliente importante delega il proprio collaboratore Caio a condurre personalmente le verifiche periodiche in nome e per conto del titolare. Il tal caso Tizio dovrà redigere delega formale per autorizzare Caio a svolgere tale compito che normalmente non rientra nelle sue mansioni.
Con la delega scritta Caio saprà esattamente qual è il proprio campo di azione (e quindi sarà evitato il sorgere di confusioni e di incertezze) e al contempo sarà in grado di dimostrare alla controparte di trovarsi in una posizione legittimata ad assumere decisioni in nome e per conto della azienda Alfa S.r.l.