Parlando di aziende, si fa spesso riferimento alla valorizzazione del capitale umano: tanto importante – sia per le piccole che per le grandi imprese – quanto difficile da gestire e da organizzare.
La formazione professionale e l'educazione degli adulti, possono essere utili per comprenderne determinati aspetti.
Il bilancio di competenze, in particolare, è un utile strumento che può aiutarci a sviluppare ciò che già abbiamo, ma che magari non sappiamo come sfruttare.
Partiamo dall'inizio: di che cosa si tratta esattamente?
La definizione ci viene data da Joras nel 1995:
l'insieme di azioni che hanno lo scopo di permettere a dei lavoratori di analizzare le loro competenze professionali e personali, nonché le loro attitudini, allo scopo di definire un progetto professionale o, nel caso se ne ravvisasse la necessità , un progetto di formazione.
La persona è posta al centro del processo, la conoscenza di sé e delle proprie risorse viene stimolata e promossa.
Si pone l'accento sull'auto-apprendimento, sul ricercare motivazioni interne, sul pianificare e il progettare, analizzando in maniera accurata la realtà .
I benefici sono molteplici, distinti tra lavoratori che già possiedono un lavoro, che possono quindi ottenere strumenti per fare fronte ad un cambiamento o a determinate proposte formative; quelli che non ne hanno uno: che quindi possono comprendere cosa realmente vogliono e giocare al meglio le proprie carte.
Le aziende – dal canto loro – possono, come dicevamo poco sopra, valorizzare al meglio le risorse che già possiedono.
Non molto tempo fa, avevamo parlato di Empowerment e di come potenziare le risorse che già si possiedono.
Il bilancio di competenze si pone in quest'ottica: aumentare la consapevolezza delle proprie potenzialità , per affrontare meglio i cambiamenti e rendere di più, sul lavoro e non solo.
Come al solito il suggerimento più valido resta sempre quello di rivolgersi a seri professionisti del settore.