"Contest", creatività  e ICT per accrescere la produttività  nelle Pmi

di Mario Massarotti

Pubblicato 16 Giugno 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:37

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Una delle esperienze più interessanti in grado di influenzare la produttività  delle piccole e medie imprese italiane è rappresentata dai “Contest“: gare a premi organizzate che prevedono l'applicazione di soluzioni originali – e magari fuori dagli schemi – in grado di aumentare il fatturato annuo sulla base dello studio e della progettazione di idee interne nuove.

Esse sono lasciate alla libera iniziativa e creatività  del personale, e le migliori sono in grado di condurre a una diversa efficienza tecnica di una o più divisioni oppure al miglior grado di partecipazione dei collaboratori agli obiettivi aziendali.

Analogamente ad altri tipi di concorsi, l'iniziativa valorizza e premia chi si è distinto in termini di produttività  e di qualità , quindi vince il progetto “più bello” in quanto capace di accrescere i risultati aziendali nel tempo, al quale è sotteso un sistema incentivante che spinge gli uomini a evadere dallo “standard” e a sentire in maniera gratificante la propria professionalità  e il proprio ruolo in azienda.

Ciascun collaboratore può scegliere di partecipare, per apportare – mediante le doti personali – indubbi benefici, che siano di di tipo amministrativo, produttivo, commerciale o gestionale non fa alcuna differenza.

L’azienda che sceglie di promuovere le virtù della sana competitività  interna da un lato aumenta il grado di motivazione che ciascuno esprime in vista di autonomi micro obiettivi predeterminati e dall'altro crea una nuova cultura che, tramite la valorizzazione delle risorse umane, è alla base di un processo che attribuisce differenziali produttivi concreti e traducibili in cifre, di ausilio alle direttive imprenditoriali e di management.

Ad un livello macro geografico, contest importanti prevedono non già  la promozione di queste condizioni in singole aziende ma anche che la gara si estenda oltre il loro perimetro, ponendole a confronto con altre realtà  aderenti al gioco, diventando regionale se non perfino nazionale.

Uno degli esempi più lodevoli di questo genere è stato il Contest Mind 2007, che riuniva a Bologna circa un migliaio di imprenditori provenienti da tutta Italia, il 20% dei quali aveva già  da un anno iniziato a lavorare sui progetti di competitività , con un’ottima risposta in termini di adesione da parte dei collaboratori e di peculiarità  delle loro proposte.

Per riassumere in alcuni paradigmi indicativi, la voglia di migliorare l'efficienza del proprio lavoro ha obbedito alle seguenti modalità  di sviluppo progettuale:
a) abbattimento dei limiti della risorsa finita “tempo” e del margine di incertezza legato allo scambio di informazioni;
b) riduzione dei costi o loro recupero nel breve/medio periodo;
c) ricerca di sistemi capaci di attribuire fluidità  e correttezza alla cooperazione contando su impostazioni organizzative differenziabili e aderenti con la direzione;
d) allargamento semplificato del marketing e delle vendite per aumentare le redemption, l’acquisizione di clienti nuovi e la fidelizzazione degli acquisiti;

Inutile sottolineare che è risultato indispensabile l'utilizzo delle tecnologie ICT, che hanno spinto a creare: banche dati per il marketing, sistemi di mailing e reporting, piattaforme di e-learning, digitalizzazione dei documenti e loro condivisione, riduzione dei tempi “morti” mediante un uso più diffuso e accorto dei pc. I concorrenti più esperti nel campo informatico hanno perfino pensato a nuovi software in grado di ottimizzare i processi, quali ad esempio il ciclo di evasione dell'ordine sino all'assistenza post vendita.

Il contest, quindi, è di particolare utilità  per il seguente ordine di motivi:

– spinge a utilizzare e a condividere gli strumenti informatici e telematici, che sono di vitale importanza per ottimizzare i tempi e migliorare l'efficacia di ciascun ruolo;
– aumenta la competitività  interna delle aziende ed estende un sentimento diverso, motivante, tra i collaboratori;
– stimola la creatività , le doti di pianificazione e lo spirito di collaborazione tra più individui, che in questo modo ricalcano al modello del project management;
– crea best practice ed esperienze su cui sarà  possibile arricchire la storia dell'azienda.

E’ auspicabile che in un futuro prossimo il patrimonio dei progetti sia reso pubblico e facilmente accessibile, in modo tale che le migliori proposte in termini di efficacia operativa non restino solo in archivio, e diventino strumenti di inestimabile ricchezza per la guida di aziende in cerca di idee.