L'era 2.0 è arrivata ovviamente anche per i tools di Project Management.
I fan dei software di PM di ultima generazione dicono che sono strumenti che aiutano a strutturare il progetto in modo più efficace, perché hanno meno restrizioni e consentono alle varie strutture di emergere senza forte controllo centrale.
Negli strumenti di pianificazione collaborativa, come Wrike le gerarchie sono del tipo molti-a-molti, in contrasto con la struttura gerarchica uno-a-molti di Microsoft Project.
Grazie agli strumenti di pianificazione collaborativa i membri del team possono creare elenchi di compiti connessi al progetto. Più tardi questi compiti possono essere modificati e aggiornati dai membri del team. Alcuni dei compiti possono essere condivisi, in modo tale che tutta la squadra ha il quadro del progetto.
Le cose da fare da parte di tutti i membri del team vengono automaticamente raggruppati in piani di progetto. Questi piani diventano parte integrante del piano strategico.
In questo modo e-mail, liste compiti e piani di progetto vengono raccolti dal software in una immagine più grande che diventa un piano o una WBS multi faccia di tutta l’organizzazione.
Gli strumenti di pianificazione collaborativa consentono ai membri di avere opinioni diverse sullo stesso programma e di applicare diverse WBS ad esso. Tutto ciò rende veramente facile la riorganizzazione dei compiti e lo sviluppo del programma.
I piani di progetto diventano più flessibili, il che significa che un project manager e il suo team sono in grado di reagire ai cambiamenti in corso dentro e fuori l’organizzazione molto più velocemente. Questa agilità aiuta a introdurre prassi iterative e incrementali di gestione del progetto, senza perdere di vista il controllo.
Che ne dite, troppo avanti per la gestione gerarchico/familistica imperante nel sistema PMI del nostro Paese?