Pmi e promozione della Ricerca europea

di Marco Mattioli

Pubblicato 22 Aprile 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:37

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La Commissione Europea, in qualità  di organo esecutivo dell’Unione Europea, promuove da diverso tempo iniziative tese alla collaborazione tra le Pmi e i più accreditati operatori di ricerca europei. E ciò riguardo in particolare alle attività  inerenti il VII Programma Quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico.

Vale la pena, in effetti, delineare gli ambiti che secondo la UE consentono di definire il concetto di Piccole e Medie Imprese. Le prime devono essere costituite da un numero di dipendenti compreso tra 10 e 50, avere un fatturato annuo e lo stato patrimoniale inferiori a 10 milioni di euro. Le seconde sono invece composte da un numero di dipendenti compreso tra 50 e 250, devono dichiarare un fatturato annuo minore di 50 milioni di euro ed avere il valore dello stato patrimoniale minore di 43 milioni di euro.

Va chiarito che il fatturato e il totale dello stato patrimoniale rappresentano specifiche alternative, per cui è sufficiente che venga soddisfatta solo una delle due. Inoltre l’impresa deve risultare autonoma e quindi non controllata per più del 25% da altre entità . Per agevolare il processo di individuazione è comunque consentita la compilazione di un modello di autocertificazione.

Per orientarsi tra le numerose opportunità  di finanziamento per la realizzazione di progetti è possibile affidarsi all’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (APRE), associazione no-profit composta da università  e organizzazioni private e pubbliche dei settori della Ricerca e dell’Industria. Il suo scopo primario è proprio quello di favorire la partecipazione italiana ai programmi di Ricerca e Sviluppo finanziati dalla Commissione Europea.

L’attività  rivolta alle Pmi comprende:

  • Informazioni sui programmi europei in ambiti tecnologici;
  • Assistenza sui progetti da presentare;
  • Ricerca di partner collaborativi;
  • Supporto alle attività  di trasferimento tecnologico;
  • Visite in azienda ed audit tecnologico.

Si ha così l’opportunità  di ottimizzare l’analisi di sbocchi progettuali riguardanti temi d’interesse quali ICT, innovazione, informazione, micro e nano tecnologie.