Nel mio precedente post riflettevo con voi su rischi e opportunità del lavoro collaborativo in remoto, indicando nella fiducia nelle tecnologie virtuali una delle chiavi del successo di questa attività per il Virtual Project management.
I progressi nelle ICT hanno reso possibile l’ambito del virtual project management.
Oggi abbondano le tecnologie disponibili per la collaborazione a distanza tra cui, per fare mente locale, citiamo l’instant messaging, la web conference, le collaboration technologies, le unified communications e la telepresence.
Per orientarsi nella scelta di una soluzione IT efficiente per un’impresa che necessita di gestire complessi progetti (remoti), distribuiti su team (virtuali), divisioni o localizzazioni geografiche, val la pena ricordare alcune indispensabili funzionalità che la soluzione in esame deve possedere:
- distribuzione e acquisizione in tempo reale di dati relativi a progetti, in base allo specifico ruolo di accesso;
- sincronizzazione delle informazioni e delle attività di team condivisi;
- supporto ai manager per allocare in maniera efficiente le risorse su progetti (persone, facilities e risorse);
- gestione portfolio con dati aggregati in tempo reale per fornire ai decisori aziendali funzionalità di pianificazione, di risk assessment e di analisi finanziaria;
- gestione automatizzata di processi per una riduzione degli sforzi complessivi ed un evidente miglioramento della coerenza e dell’efficienza dei processi stessi.
Il fatto che nelle applicazioni per la remote collaboration, ogni aggiornamento di progetto venga acquisito e archiviato a livello centralizzato, consente a tutti di lavorare sempre sulle informazioni più recenti, di valutare l’impatto complessivo delle modifiche di piano, di identificare i vari passi da compiere, segnalare problemi e trovare le migliori soluzioni.
Va precisato, però – sperando che siate d’accordo o vogliate testimoniare la vostra opinione a commento di questo post – che nessuna soluzione tecnologica può servire con successo alla effettiva collaborazione se non è inserita in un contesto di impresa che incoraggia la condivisione e le interazioni aperte tra le persone, se i collaboratori non hanno elevati skill in termini di visione, preparazione, supporto, energia e comunicazione, se i project manager difettano nelle capacità di gestione delle risorse umane e del loro tempo.